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lunedì 09 settembre 2024
 
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Quando il capolavoro di Hugo fece risorgere la cattedrale in rovina

16/04/2019  Pubblicato nel 1831, venne accolto con grande favore dai lettori e rese immortali non solo i personaggi ma la stessa Cattedrale di Parigi che proprio grazie allo scrittore venne restaurata e uscì dal degrado in cui si trovava. Il romanzo ha ispirato un cartone animato e un musical che hanno avuto lo stesso enorme successo di pubblico

L’incendio di della cattedrale di Parigi è qualcosa che  solo un romanzo ha mai potuto immaginare. Un romanzo come Notre-Dame de Paris di Victor Hugo, che ha segnato la storia della letteratura e ha consacrato simbolo della città proprio il monumento  che ieri abbiamo visto ardere tra le fiamme. Una scena fin troppo simile alla descrizione del grande scrittore nel suo capolavoro: «Tutti gli occhi si erano alzati verso il sommo della chiesa» si legge nell’incipit, «ciò che vedevano era straordinario. In cima alla galleria più elevata, più in alto del rosone centrale, c'era una grande fiamma che montava tra i due campanili, con turbini di scintille, una grande fiamma disordinata e furiosa di cui il vento a tratti portava via un limbo nel fumo».

Nessuna profezia, ma grande letteratura e immaginazione. E soprattutto grande capacità con la penna di invertire quella che sembrava la fine naturale di molti gioielli architettonici, in procinto di venire demoliti. Infatti  dopo la pubblicazione del romanzo, il successo decretò la salvezza del monumento perché contribuì  a suscitare nell’opinione pubblica l’importanza  e il desiderio di salvaguardare e conservare i molti monumenti, soprattutto gotici, che ai tempi si trovavano in uno stato di grande degrado. I lettori, un po' come si fa oggi con i set delle serie Tv più amate, si recarono a visitare l'ambientazione del romanzo e poterono constatare la situazione di abbandono e incuria. Numerose e pressanti proteste ebbero come effetto il restauro della chiesa, che iniziò nel 1844. 

Nel romanzo il gobbo campanaro doma l'incendio. Ma è solo l’inizio della vicenda. La cattedrale resta al centro di tutta la trama, più protagonista dei personaggi in carne e ossa, e comunque sfondo ai foschi drammi che coinvolgono la Zingara Esmeralda che danza sulla spianata davanti alla cattedrale suscitando incontrollate passioni; il mostruoso  Quasimodo di lei inutilmente innamorato; il monaco corrotto Frollo e il bellissimo ma superficiale e fanfarone soldato Febo. E tra le mura di Notre-Dame o sulla sua piazza, tra le torri, vicino alle campane e tra gli affascinanti gargoyles, le creature bestiali che ornano la chiesa simili a draghi o leoni (aggiunti in realtà a metà del XIX secolo, per far defluire l’acqua piovana), si svolgono le scene clou del romanzo.

La trama, che si svolge nel 1482, dà grande spazio non solo alle vicende umane ma anche alla Storia con l’ambizione di descrivere un momento fondamentale per l’umanità: il passaggio dall’età della pietra e dell’architettura a quello della carta stampata e della lettura. La stampa (1448-1454) è l’invenzione che rivoluzionerà la società e Hugo la celebra: «Questo ucciderà quello. Il libro ucciderà l’edificio» fa dire a Frollo  mentre dubbioso guarda prima un libro (un incunabolo del 1474) e poi la Chiesa. Hugo ci insegna che sino a quel momento l’uomo ha comunicato e raccontato attraverso l’arte e l’architettura... ma sta arrivando il libro stampato e tutto ciò che ne consegue.  Anche se il perfido Frollo non è ancora in grado di capirlo: «Che libro assai più solido e resistente è un edificio! Per distruggere la parola scritta bastano una torcia e un turco. Per demolire la parola costruita occorre una rivoluzione sociale, terrestre».

Tutto ciò lo ritroviamo magistralmente trasportate in musica e danza nel bellissimo e omonimo musical del 1998 scritto da Luc Plamondon e messo in musica da Riccardo Cocciante.  Il est venu le temps de Cathédrales (E questo è il tempo delle cattedrali / La pietra si fa Statua, musica e poesia/ E tutto sale su verso le stelle / Su mura e vetrate/ La scrittura è architettura…) è l’overture e il liet-motif e riassume con un testo davvero riuscito il senso della grandezza di Notre-Dame. L’intera opera è stata accolta con un successo senza precedenti nel paese d'origine (è tuttora lo spettacolo musicale di maggior successo nella storia di Francia). Stesso trionfo  in Italia dove, la versione tradotta da Pasquale Panella ha avuto 3.5 milioni di spettatori e ha oltre 1200 repliche all'attivo, toccando ben 46 città.

Segno del fascino che questo romanzo e il monumento cui è dedicato continua a suscitare nel nostro immaginario. Al punto che la stessa Disney si ispirò anche’essa a Hugo per uno dei più riusciti cartoni animati: Il Gobbo di Notre-Dame (1996). Pensata per i più piccoli, la vicenda è ovviamente ripulita da tutti gli aspetti più torbidi e riesce a rendere accettabili a un pubblico di bambini i tratti cupi del romanzo di Hugo. Lodato dalla critica, amato in Francia e in tutto il mondo, celebra anch'esso la bellezza e l’imponenza della cattedrale di Parigi. Una vera e propria chicca l’idea degli autori di animare i gargoyles,  rendendoli  un trio di simpatici mostri  (chiamati Hugo, Victor e Laverne), unici amici di Quasimodo.

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