Il Tribunale della Rota Romana, nota come Sacra Rota, è un dicastero della Curia romana ed è il tribunale ordinario della Santa Sede. È composto di prelati (uditori) nominati dal Pontefice e presieduti da un decano. Non si occupa solo delle cause di nullità matrimoniale, che costituiscono comunque la grande maggioranza delle cause discusse presso la Rota.
Il ricorso al tribunale della Rota per le cause di nullità matrimoniale è facoltativo in primo grado e in secondo grado (i fedeli possono infatti decidere di rivolgersi ai tribunali ecclesiastici del loro territorio); diventa obbligatorio solo dal terzo grado di giudizio in poi.
Quali sono le origini?
Ebbe origine dalla Cancelleria Apostolica, nella quale dopo il Cancelliere (poi Vice-Cancelliere) venivano l'auditor contradictorum ed i cappellani. A questi, prima caso per caso e poi stabilmente, era affidata l'istruzione delle cause (auditores causarum curiae domini papae); ma Innocenzo III diede loro anche il potere di pronunziare la sentenza. Con Innocenzo IV e il primo Concilio di Lione i cappellani formarono un tribunale stabile; Giovanni XXII assegnò ad esso una sede particolare e nel 1331 con la Costituzione Ratio iuris lo disciplinò con uno speciale regolamento.
Perché si chiama Rota?
Il nome Rota deriva probabilmente dal recinto circolare in cui si adunavano o sedevano gli Uditori per giudicare le cause.Sisto IV (1472) fissò a 12 il numero dei Cappellani Uditori. Benedetto XIV determinò definitivamente la competenza del tribunale con la Cost. Iustitiae et pacis nel 1747.
Chi nomina gli uditori?
L'elezione degli uditori fu sempre riservata al Papa; ma fu concesso anche ad alcune Nazioni il diritto di nominarne alcuni; così due ne nominò la Spagna, uno la Germania e uno la Francia; Bologna, Milano, Venezia, Ferrara, Perugia ebbero pure il privilegio di nominare ciascuna un uditore. Dovevano essere doctores iuris famosi oltre che distinti per prudenza e integrità di vita.
Quali sono le competenze?
La Rota è essenzialmente un tribunale di appello: la sua giurisdizione, che concerne sia i cittadini della Città del Vaticano sia i fedeli di ogni parte del mondo, si esercita: in primo grado nelle cause civili, ove siano convenuti vescovi diocesani, mense vescovili o altri enti immediatamente dipendenti dalla Santa Sede, e in ogni altra causa che il pontefice abbia avocato a sé, sia motu proprio sia per istanza delle parti; in secondo grado nelle cause già decise da tribunali diocesani e devolute immediatamente al pontefice, saltando i tribunali metropolitani; in terzo grado nelle cause già decise in secondo grado dai tribunali metropolitani e diocesani, e non ancora passate in giudicato.
Qual è la sua competenza territoriale?
La competenza territoriale della Rota Romana è universale: quella per materia si estende a tutte le cause ecclesiastiche, contenziose e criminali, promosse da un fedele, salvo alcuni giudizi riservati personalmente al pontefice o alle Sacre Congregazioni.
Così lo studio rotale?
Si tratta di uno «Studio» esistente presso la Rota Romana che ha per scopo la formazione degli Avvocati Rotali e dei futuri Giudici, Promotori di Giustizia e Difensori del Vincolo nel foro ecclesiastico. Lo «Studio» è sotto la direzione del Decano. L'intero corso, necessario per il conseguimento del titolo di Avvocato Rotale, consta di tre anni. (Decreto Nihil antiquius dell'8 giu. 1945, A.A.S., vol. XXXVII, pp. 193 ss.).
Come si diventa avvocato rotale?
In tutto il mondo sono più di duecento gli avvocati rotali. Per diventarlo, dopo la laurea in Giurisprudenza civile, occorrono tre anni di Licenza in Diritto canonico in una Università pontificia. Concluso questo ciclo, servono altri tre anni per conseguire il Dottorato in Diritto canonico, sempre in una università Pontificia, e tre anni di studio rotale presso il Tribunale della Rota romana. L’iter di studi (si parla, si legge e si scrive in latino) termina con un esame di 12 ore, dalle 9 alle 21, tutto in latino. Se si supera anche quest'ultimo scoglio, si diventa avvocato Rotale.