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domenica 08 settembre 2024
 
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Sahraa Karimi: "Aiutateci a dare voce al dramma delle donne afghane"

27/08/2021  "Io resterò a combattere per il mio Paese, ma da sola non ce la faccio", scrive la 38enne regista in un appello inviato alle comunità del mondo, affinché non restino in silenzio davanti all'annientamento dei diritti della popolazione femminile da parte dei talebani

(Foto Reuters: la regista Sahraa Karimi durante un'intervista alla Reuters lo scorso 18 agosto)

E' stata la prima donna afghana ad ottenere un dottorato in Cinematografia. La prima a diventare presidente dell'Afghan fim organization, da quando l'istituzione governativa per il cinema è stata fondata nel 1968. Nel 2019, quando le è stato aggiudicato l'incarico, era l'unica donna candidata. Oggi, la regista e documentarista afghana Sahraa Karimi, 38 anni, ha scelto coraggiomente di restare nel suo Paese di origjne - dove si è trasferita nel 2012, dopo aver completato gli studi a Bratislava, in Slovacchia - e in una lettera aperta, accorata, rivolta alle comunità di tutto il mondo, denuncia la tragica condizione delle donne afghane, condannate a vedere calpestati i loro diritti, a vedere frantumati i progressi compiuti nel percorso dell'emancipazione, a essere ridotte al silenzio e alla sottomissione in un Paese dominato dall'oscurantismo e dal fanatismo del regime talebano. 

Qui sotto pubblichiamo integralmente l'appello di Sahraa Karimi.

A tutte le comunità del mondo
Vi scrivo con il cuore spezzato e la speranza che possiate unirvi a me nel proteggere la mia bella gente. Nelle ultime settimane hanno preso il controllo di così tante province. Hanno massacrato il nostro popolo, hanno rapito molti bambini, hanno venduto bambine come spose minorenni ai loro uomini, hanno assassinato donne per il loro abbigliamento, hanno torturato e assassinato uno dei nostri amati comici, hanno assassinato uno dei nostri poeti storici, hanno assassinato il capo della cultura e dei media per il governo, hanno assassinato persone affiliate al governo, hanno appeso pubblicamente alcuni dei nostri uomini, hanno sfollato centinaia di migliaia di famiglie…
I media, i governi e le organizzazioni umanitarie mondiali tacciono come se questo “accordo di pace” con i talebani fosse legittimo. Non è mai stato legittimo… Se i talebani hanno preso il sopravvento, vieteranno anche ogni arte… Spoglieranno i diritti delle donne, saremo spinti nell'ombra delle nostre case e delle nostre voci, la nostra espressione sarà soffocata …
Non capisco questo mondo. Non capisco questo silenzio. Io resterò a combattere per il mio Paese, ma da sola non ce la faccio. Ho bisogno di alleati/e. Per favore aiutateci a far sì che questo mondo si ‘preoccupi di quello che ci sta succedendo…
Siate le nostre voci fuori dall'Afghanistan.
Non avremo accesso a internet o a nessuno strumento di comunicazione… Per favore per quanto potete condividere questo fatto con i vostri media e scrivete di noi sui vostri social. Il mondo non dovrebbe voltarci le spalle…aiutateci 
Grazie mille. Apprezzo così tanto il vostro cuore puro e vero.

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Afghanistan, "Il grande gioco" attraverso scatti d'autore
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