L'incontro dei partecipanti alla riunione di lavoro relativa alla preparazione del Sinodo svoltasi a Frascati, con papa Francesco, il 2 ottobre 2022. Foto Osservatore Romano/Vatican News
«Nessuno escluso». Questa è la parola d’ordine. Poveri, emarginati, divorziati risposati, disoccupati. Il Documento della fase Continentale del Sinodo, quello che farà da base per la seconda tappa del Sinodo indetto da papa Francesco nell’ottobre del 2021 e che si protrarrà fino al 2024 (come recentemente annunciato da papa Francesco), non tralascia alcuna categoria o persona. Con uno sguardo di aprticolare attenzione a chi si sente lontano dalla Chiesa, agli ex sacerdoti, ai laici, ai cristiani che fanno più fatica. A quelli che hanno un passo più spedito, sull’onda del Vaticano II e ai nostalgici del preconcilio. Il documento, appena pubblicato, è composto da 45 pagine ed è frutto dell’ascolto e del discernimento di diocesi, parrocchie, associazioni, congregazioni religiose e fedeli singoli di tutto il mondo. Arrivati attraverso il contatto diretto, ma anche attraverso gli strumenti digitali.
Il testo, sviluppato contemporaneamente in italiano e in inglese, ma poi tradotto anche nelle altre lingue, «non è un’analisi sociologica o una roadmap con traguardi o obiettivi da raggiungere», ma spiega la segreteria del Sinodo, «un documento di lavoro che cerca di far emergere le voci del Popolo di Dio, con le loro intuizioni, i loro interrogativi, i loro disaccordi». Si tratta di un «quadro di riferimento» sul quale adesso le Chiese locali e le Conferenze episcopali lavoreranno in vista della terza e ultima tappa che si concluderà a Roma nell’ottobre del 2024.
Nel documento si affronta il tema della pedofilia e quello del ruolo delle donne, c'è l'attenzione alle persone Lgbt e quella per i divorziati e la loro ammissione ai sacramenti. E, soprattutto, c'è la richiesta di una Chiesa che sappia ascoltare di più e che non ritenga il sesso un tabù.