Aleppo, oggi. Foto Reuters.
La speranza per Aleppo è ora
alimentata anche dalla risoluzione del Consiglio di Sicurezza
dell'Onu, approvata nei giorni scorsi all'unanimità, che dispone
quattro nuovi varchi di accesso alla Siria (due dalla Turchia e uno
rispettivamente dall'Iraq e dalla Giordania) per le organizzazioni
umanitarie anche senza il consenso di Damasco. Se applicata
consentirebbe di far giungere aiuti a circa tre milioni di siriani.
Il problema resta la sua applicazione alla quale sta lavorando il
Comitato internazionale della Croce Rossa.
L’adozione della
risoluzione è stata incoraggiata anche dall’appello lanciato dalla
Comunità di Sant’Egidio “Save Aleppo” che ha provocato una
mobilitazione internazionale e che il governo italiano dovrebbe
sostenere a Bruxelles, in base al suo ruolo guida dell’Ue per
questo semestre. L’appello per Aleppo di Andrea Riccardi, fondatore
della Comunità di sant’Egidio, è stato sottoscritto da diverse
personalità politiche e della società civili italiane e del resto
del mondo. Il testo è stato pubblicato integralmente anche dai
quotidiani belgi “De Standard” e “La libre Belgique”.
Chiede
che Aleppo diventi una città aperta con la predisposizione di
corridoi umanitari e rifornimenti per i civili. La situazione in
città è drammatica. Secondo alcune testimonianze raccolte dai
volontari di Sant’Egidio impegnati nell’accoglienza dei profughi
nei porti siciliani ad Aleppo manca l’acqua e si muore di sete.
L’arcivescovo armeno cattolico di Aleppo Boutros Marayati in una
lettera inviata alla Comunità di sant’Egidio conferma una
situazione tragica e non solo per i cristiani. Aleppo, dopo Il Cairo
e Beirut contava la terza più numerosa comunità cristiana tra le
città arabe. La sede del patriarcato armeno cattolico era stata
colpita da un missile a giugno.
L’appello è stato firmato da
diversi esponenti del governo italiano, tra cui il sottosegretario
alla presidenza del Consiglio Graziano Del Rio e dal Ministro
Marianna Madia. Molti deputati lo hanno sottoscritto, tra il
presidente della Commissione esteri della Camera Pierferdinando
Casini e il presidente della Commissione bicamerali per gli affari
regionali Renato Balduzzi, il quale in una nota sottolinea “l’urgente
necessità di una politica estera europea che parli con una voce
sola”. Balduzzi rileva che “lo sforzo che l’intero Parlamento
sta compiendo in questi giorni per portare avanti riforme di portata
storica per il nostro ordinamento non deve impedire alla politica di
dare attenzione alla sofferenza di quanti sono travolti in Siria da
una guerra che dura ormai da oltre tre anni senza che la comunità
internazionale sia capace di offrire soluzioni efficaci”.
L’onorevole
Mario Marazziti, a questo proposito, ha rivolto un’interrogazione
urgente al governo sulla situazione siriana nella quale chiede a
Matteo Renzi di firmare la petizione a nome del Governo italiano e di
portare l’appello a Bruxelles: “Prendo atto dell’impegno e
dell’attenzione del governo nell’area di crisi siriana, ma le
difficoltà della comunità internazionale ad individuare una
soluzione efficace per questo conflitto restano croniche. Per questo
chiedo al governo di sottoscrivere l’appello Save Aleppo e di
portarlo in Europa”. Renzi potrebbe inserire nell’agenda del
prossimo Consiglio dei Ministri, appena tornato dalla visita
ufficiale in Africa, un giro d’orizzonte per fare il punto sulla
complicata situazione mediorientale e per sollecitare maggiore
impegno da parte dell’Ue, nel corso del semestre di presidenza
italiana.