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venerdì 21 marzo 2025
 
 

Smartphone, alcol e inciviltà: l'Italia al volante è da paletta segnaletica

01/06/2023  Non arrivano buone notizie dal 13° Barometro europeo sulla guida responsabile: il 78% dei conducenti italiani utilizza il cellulare, il 21% degli under 35 assume droga o alcol prima di mettersi in macchina, mentre l'86% della popolazione teme il comportamento aggressivo degli altri automobilisti

Vi è mai capitato di insultare un altro automobilista mentre guidate, perché vi infastidisce? Oppure di telefonare a vostra madre quando state al volante? Se la risposta è sì, c’è una brutta notizia per voi: fate ufficialmente parte di quel 57% e 72% di popolazione italiana che in macchina assume un comportamento pericoloso e sconsiderato. A dirlo sono i risultati del 13° Barometro europeo della guida responsabile, l’indagine annuale condotta da Ipsos e pubblicata da VINCI Autoroutes, la Fondazione francese impegnata dal 2011 nella sensibilizzazione sui rischi della strada.

Realizzato attraverso l’intervista – via Internet – di 12.400 persone di età superiore a 16 anni in 11 Paesi europei, lo studio non mostra dati incoraggianti per la nostra penisola. Sulla scorta di quanto avviene nel resto del continente, in Italia i motivi che portano a infrangere le regole stradali sono principalmente cinque: l’uso di smartphone, l’assunzione di droga o alcool, la sonnolenza, la negligenza e la velocità. Una volta intrapreso un viaggio, infatti, il 78% dei conducenti utilizza il cellulare, il 24% partecipa a riunioni telefoniche di lavoro e il 72% effettua chiamate; oltre l’8% ammette di aver guidato in stato di ebbrezza, mentre il 6% si mette al volante dopo aver consumato sostanze psicotrope; il 16% ha avuto o ha sfiorato un incidente dopo essersi assopito; il 29% non allaccia la cintura di sicurezza, e addirittura l’84% supera il limite di velocità; un comportamento, quest’ultimo, estremamente pericoloso, se si aggiunge che il 52% non rispetta la distanza di sicurezza.

Guardando nello specifico l’età degli automobilisti coinvolti nell’indagine, quello che emerge è che molti under 35 – specialmente uomini – adottano comportamenti rischiosi alla guida. Anche in questo caso, il primo nemico della sicurezza è lo smartphone: secondo il sociologo Jocelyn Lachance, i giovani hanno molta difficoltà ad allontanarsi dal loro “compagno di strada digitale”, tanto che ai loro occhi il rischio di disconnessione ha spesso la precedenza rispetto al rischio di scarsa concentrazione, che tendono a sottovalutare. Così, tra i ragazzi, il 45% invia o legge sms o e-mail, il 32% guarda film o video, mentre più del 30% ha già avuto o ha corso il pericolo di fare un incidente a causa dell’utilizzo del telefono. Più preoccupanti anche le cifre relative alle sostanze che alterano la vigilanza: la percentuale di chi guida ubriaco o sotto l’effetto di droghe si aggira attorno al 21%.

Sebbene oltre la metà dei giovani continui a guidare anche quando si sente molto stanca (a fronte del 30% degli adulti), è in termini di inciviltà che i risultati coincidono con il resto della popolazione automobilistica: il 58% suona il clacson in modo inopportuno ai conducenti che lo irritano e il 29% scende dal veicolo per discutere, con la conseguenza che l’86% degli italiani ha dichiarato di aver paura del comportamento aggressivo degli altri guidatori. Un livello molto alto, che non sembra voler calare dal 2019.

«Nonostante gli automobilisti siano consapevoli dei pericoli legati all’uso dello smartphone durante la guida, alla mancanza di sonno o all’uso di alcool o droghe, hanno sempre più difficoltà ad accettare le limitazioni legate alla guida di un veicolo», ha dichiarato la delegata generale della Fondazione Bernadette Moreau. «I giovani, in particolare, cercano un compromesso tra le sollecitazioni della vita sociale e una guida sicura, anche se ciò significa correre dei rischi».

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