Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
giovedì 03 ottobre 2024
 
 

Sostenere la famiglia: tra rondini e primavera

20/10/2014  Francesco Belletti, presidente del Forum delle associazioni familiari, commenta la promessa di Matteo Renzi di sostenere le nuove nascite con un contributo economico di 80 euro. Una misura a prescindere dal reddito perché si riconosce che il costo del figlio fa davvero la differenza.

Il promesso sostegno di 500 milioni di Euro ai nuovi nati, annunciato nella nuova legge di stabilità,  dovrà reggere alla prova dei fatti: Con tutte le incertezze del caso, quindi, in primo luogo, possiamo dire: “Bene! finalmente un sostegno per i nuovi nati”, tanto più urgente dopo i recenti dati ISTAT, che dicono che tra il 2012 e il 2013 abbiamo perso oltre 60.000 nuovi bambini. Non è nata una città, nel 2013! Sostenere le nuove nascite è assolutamente prioritario, tutti ormai lo riconoscono. Male, però, che questo impegno si limiti a tre anni. Alla nascita di un figlio una famiglia sa che dovrà impegnarsi (anche economicamente) per 25-30 anni almeno (che scommessa sul futuro, la nascita di un figlio!), e servirebbe maggiore certezza dei sostegni. La logica dell’una tantum è proprio il contrario della politica familiare, che deve necessariamente essere di lungo periodo. Il coraggio di spostare 500 milioni di Euro sui nuovi nati è positivo: occorre però che questo coraggio si impegni sul lungo periodo, per tutto il Paese.

 

Altro aspetto positivo (fino a prova contraria): la platea si amplia, e sostiene chi accoglie una nuova vita  a prescindere dal reddito: Dovrebbero essere sempre 80 euro al mese, per ogni famiglia, fino alla soglia (assolutamente alta, bene anche questo) di 90.000 Euro. Se rimarrà così, sarà davvero un segnale di equità familiare: si riconosce che il costo del figlio fa davvero la differenza. Se invece qualcuno vorrà ridurre questo contributo al crescere del reddito, se ne perderà il grande valore di equità orizzontale (far pagare di meno chi, a parità di reddito, ha un figlio rispetto a chi non ce l’ha).. Certamente 80 Euro non bastano (un figlio evidentemente costa molto di più), però non conviene certo dire: sono pochi, quindi facciamone a meno. Meglio un piccolo riconoscimento, ma sicuro, che niente in assoluto!

Un’ultima possibile annotazione, che chiede ulteriore coraggio:questi 500 milioni di Euro trovano senso solo se sono il primo, piccolo passo verso un grande orizzonte: equità fiscale per le famiglie. Il che vuol dire che per i prossimi anni occorrerebbe offrire almeno questi 80 Euro anche dopo i tre anni, e immaginare di proseguire questo intervento perlomeno fino ai 18 anni. Quindi si tratta di ampliare progressivamente i destinatari, per sostenere tutti i bambini, almeno fino a che sono minori. Del resto, lo spread tra Italia ed Europa in tema di politiche familiari è pari ad un punto di PIL: in altre parole, mancano almeno 15 miliardi di Euro alle politiche familiari italiane, per essere in linea con la media europea. Allora un governo lungimirante, per darsi obiettivi seri, deve immaginare un orizzonte temporale di lungo periodo sulle politiche familiari. Insomma, bene questi 500 milioni, perché ogni grande viaggio comincia con un piccolo passo: però nel nostro Paese, sulla famiglia, troppo spesso ci siamo fermati al primo passo; anzi, quasi sempre al piccolo passo in avanti è seguito poi un passo indietro, come nel confronto tra IMU e TASI, dove, paradossalmente, proprio molte famiglie numerose si sono trovate a dover pagare molto di più con la TASI che con l’IMU – nonostante gli espliciti impegni del Governo Renzi..

.

Non possiamo non ricordare, infine, che si potevano orientare a favore della famiglia già i 10 miliardi di Euro per gli altri “80 Euro in busta paga”, rendendo più family friendly questa misura, sostanzialmente a saldi invariati. Bastava ridurre il bonus a 60 Euro per tutti, e dare 20 Euro in più per ogni figlio a carico (o solo sotto i 18 anni);: anche solo così, l’entità del sostegno alle famiglie sarebbe stato molto rilevante e l’equità familiare di questo sostegno più efficace. Ma pare che ci voglia troppo coraggio, per fare politiche familiari sostanziali!

 

Accogliamo con favore quindi la rondine dei 500 milioni di Euro per i nuovi nati: ma quando arriverà la primavera?

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo