Mio figlio ha dodici anni, è un tipo tranquillo, delicato, di poche parole, e di pochi amici. Suo padre si è sognato di iscriverlo al basket perché dice che deve “svegliarsi”, tirar fuori un po’ di grinta, altrimenti non ce la farà mai a cavarsela nella vita. Lui ci va come un condannato… ma come posso fare a fargliela capire a suo padre che non si deve forzarlo?
ROSANNA
Cara Rosanna, l’inizio della tua lettera addolorata è già tutto un programma: “Mio figlio”! Ma, come di solito diciamo a mamme che hanno ancora il figlio in pancia, non ti pare che “tuo figlio” abbia ereditato anche i ventitré cromosomi di suo padre, oltre che i tuoi sacrosanti ventitré? Il figlio non è né tuo, né suo: è vostro! Pensa che in un nostro libro, ormai alla nona edizione (Ben-essere in famiglia), già vent’anni fa, riportavamo il caso vero di un certo Michelino di sei anni, la cui madre voleva portarlo a nuoto, mentre il padre diceva che era troppo piccolo e mingherlino e non ce l’avrebbe fatta. Che cosa farà Michelino? Non potrà decidere perché a sei anni (e figuriamoci a dodici) sa che se vuole andare a nuoto è del partito della mamma e se non vuole andarci è del partito del papà. Michelino lo sa così nel profondo che non conoscerà il nuoto in sé, ma la divisione che questo provoca! Il vostro dodicenne, ci par di capire, va a basket “come un condannato” per… farti contenta, teme (come te) un papà che vuole lanciarlo, che gli chiede un po’ di grinta, perché lo sente ostile… pare proprio iscritto al tuo partito! Ma perché non apprezzi che tuo marito si impegni per vostro figlio? Dici che tuo marito s’è svegliato solo adesso, ma che intanto, ora, vuole fare il papà. Perché non lo ringrazi sinceramente? Perché non approvi il suo interessamento? Dopo, provate a sedervi attorno a un tavolo, figlio compreso. Tu potresti esordire: «Noi genitori siamo interessati a te, desideriamo che tu scelga qualche attività oltre la scuola… hai qualche idea? Qualche proposta? Il basket ti potrebbe andare bene?». Quando vi sente uniti e aperti, il dodicenne può parlare, e magari vincere un po’ di pigrizia e rinunciare un poco a coccole e protezioni tue. Tante volte pensiamo: «Meno male che il buon Dio ha dato due genitori a ciascun figlio» perché ognuno faccia la sua parte…