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Il corteo a favore della Palestina è appena partito da piazzale Santa Elisabetta al Lido di Venezia, diretto sul lungomare dove è in corso la mostra del cinema. Bernardino Mason, di Pax Christi, che da un anno è tra i promotori dei digiuni per la pace, ci sta spiegando il senso del loro striscione che allinea ai lati la bandiera dell’Onu e quella della non violenza e al centro, affiancate, quelle di Israele e della Palestina: «Israele in questo momento sta compiendo un genocidio a Gaza e noi non possiamo non denunciarlo con forza. Però c’è una convivenza che va costruita. Io non so in quali forme, ma di sicuro va fatto con il dialogo tra le due parti».
All’improvviso si avvicina un giovane dall’accento arabo che urla: «Perché la bandiera di Israele? Ammazzano i bambini». Altri manifestanti gli danno man forte: «Siamo 250 associazioni e abbiamo votato: niente bandiere di Israele al corteo». Ne nasce un parapiglia, Mason e i suoi provano a resistere, ma gli altri sono molti di più e alla fine la bandiera viene strappata con la forza e portata via.
Il corteo riprende la sua marcia e i manifestanti si dividono tra chi approva e chi invece condanna quanto è appena avvenuto. Con toni accesi, è comunque bello vedere che sono soprattutto giovani a confrontarsi. Ci avviciniamo di nuovo a Mason: «Mi rendo conto che il nostro messaggio sia difficile da veicolare in questo momento, ma senza il riconoscimento dell’altro non si va da nessuna parte. Riconoscere lo stato palestinese è sacrosanto, ma lo stesso deve essere fatto con Israele. Noi siamo partiti in tre l’anno scorso e da allora si sono creati gruppi di digiuno, formati da persone laiche e cattoliche, in tutta Italia. A noi si sono uniti lo scorso maggio oltre mille amministratori locali, sindaci, assessori, consiglieri comunali e regionali e il Mean, Movimento europeo di azione non violenta che hanno promosso lo scorso maggio una giornata di digiuno. Lo stesso hanno fatto pochi giorni fa migliaia di operatori sanitari in tutta Italia».
È dello scorso 22 agosto, invece, la giornata di preghiera e digiuno per la pace proclamata da Papa Leone XIV. «Con questa pratica mettiamo in gioco il nostro corpo per essere solidali con chi la sofferenza la vive davvero. E poi il digiuno accomuna cristiani, ebrei e musulmani per capire quanto ciascuno è importante per l’altro». E adesso cosa farete? «Parteciperemo lo stesso al corteo, anche con lo striscione strappato».




