L'arcivescovo di Kiev Sviatoslav Shevkuk.
Militari e civili torturati in chiesa, nel luogo del Signore. E' l'ultima atrocità dell'esercito russo, che ha profanato persino un luogo sacro per mettere in piedi il suo orrore. La denuncia è dell'arcivescovo maggiore di Kyiv, che ha reso visita alle città di Bucha, Irpin e Gostomel liberate dall'occupazione dell'armata rossa. “In questi giorni in Ucraina sono stati scoperti terribili crimini commessi dagli occupanti. E proprio domenica vorrei ricordare una circostanza che ha sconvolto tutti i credenti. Nella regione di Chernihiv, e precisamente nel villaggio Lukashivka, nella chiesa ortodossa dell’Ascensione del Signore - monumento di architettura - gli occupanti hanno dislocato la loro sede, profanando la chiesa ortodossa. Vi hanno interrogato e torturato le persone”.
La denuncia dell’arcivescovo di Kiev appare nel videomessaggio nel 46esimo giorno di guerra in Ucraina. “Oggi - dice Sviatoslav Shevchuk, capo della chiesa ucraino-cattolica - vicino a questo edificio sacro troviamo decine di corpi di ucraini innocenti assassinati. Quelli che si proclamano cristiani ortodossi hanno profanato il tempio; e il tempio dove deve essere onorato il nome di Dio, è stato trasformato in un luogo di tortura, umiliazione e omicidio”.