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venerdì 25 aprile 2025
 
Dopo tutto
 

Trentino: tra uomini e orsi, scelgo di proteggere gli uomini

25/07/2024  «Se la natura si rivolta contro l’uomo, è colpa dell’uomo: la natura si difende. Ma dobbiamo difenderci anche noi» Dalla rubrica di Credere "Dopo tutto" di Monica Mondo

In Trentino gli orsi attaccano l’uomo. Non è una notizia, sarebbe strano non lo facessero. Ma ci inquieta che vaghino pericolosamente vicino alle case, ci fa inorridire che qualcuno possa rimanere ferito, addirittura perdere la vita tra le sue grinfie. Giustamente, perché è successo e risuccederà. E giustamente, se un orso attacca gli uomini, bisogna abbattere l’orso. Lo dico subito, con nettezza, ben cosciente delle veementi reazioni degli animalisti. Sarà unpolitically correct, è ovvio e sacrosanto: un uomo vale più di un orso, più di qualunque altra fera. Come è assurdo che se un cane morde o sbrana un bambino, la preoccupazione per il cane sia simile a quella per il piccino aggredito e polemizzando si discuta della sorte dell’animale.

È inquietante che la pena sia superiore a quella per le persone, ed è anche ipocrita: da decine di migliaia d’anni l’uomo, popolando la terra, si è servito degli animali e li ha addomesticati, o resi inoffensivi, si è cibato delle loro carni, li ha uccisi per difesa. Triste, sì. Necessario, anche. Oggi per alcuni meno, ci pare di avere altro sostentamento (poi ricordiamo però che un terzo dell’umanità muore di fame).

Lodevole scegliere, per chi può, di diventare vegetariani, magari ci guadagna la salute e cambiano registro quegli orrendi allevamenti in batteria. Lodevole proteggere gli animali, trattarli con rispetto, punire chi li offende, tutelare le specie a rischio. Gli orsi in Trentino non c’erano più, li abbiamo importati da altri Paesi. Non sono molti, si riproducono a fatica, ma sono ugualmente cresciuti di numero e si accostano alle case.

Bisognava immaginarlo, ideare barriere di sicurezza, stabilire guardie, per quanto possibile. Se la natura si rivolta contro l’uomo, è quasi sempre colpa dell’uomo: la natura si difende. Però se dobbiamo averne cura è appena ragionevole che ci difendiamo anche noi. Da lupi e cinghiali e volpi, serpi e gabbiani, gazze e cornacchie. Chi abita le montagne del Trentino non ha alcuna responsabilità sugli errori nel ripopolamento degli orsi nella Regione.

Ma ha tutto il diritto di passeggiare pacificamente nei sentieri dei suoi boschi senza il terrore di essere aggredito, ha il diritto di esigere che chi ha responsabilità pubbliche trovi un giusto equilibrio tra ambiente e sicurezza. Però i poveri orsi sono spunto per parlare dell’uomo, della concezione che ne abbiamo, del suo valore.

Ogni persona ha un valore infinito e incommensurabile. È segno di un’antropologia deviata, malata, che ci si intenerisca più per gli animali che per le persone, e sono un monito le parole del Papa, che paiono antiquate, e sono invece realisticamente sagge. Più culle, meno cucce. Più parchi giochi, e meno parchi per cani. Più negozi di giocattoli, e meno di giocattoli per cani e gatti. Se poi siamo cristiani, non scherziamo: ogni persona vale il sangue e l’amore di Cristo.

Questo articolo è una collaborazione con la rivista Credere

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