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lunedì 16 settembre 2024
 
Solidarietà
 

Ucraina, Cutro, Romagna: la Perugia-Assisi si mette in marcia

18/05/2023  L'iniziativa per la pace che si tiene domenica 21 maggio, ha spiegato il coordinatore Flavio Lotti, vuole mettere l'attenzione dulla guerra, sulle migrazioni e sui cambiamenti climatici. Per "fare pace con i giovani"

Flavio Lotti, 62 anni. Tutte le foto di questo servizio sono dell'agenzia Ansa.
Flavio Lotti, 62 anni. Tutte le foto di questo servizio sono dell'agenzia Ansa.

Organizzata per «fare pace con i giovani». Flavio Lotti, coordinatore del comitato Promotore Marcia Perugia-Assisi, spiega che la prossima edizione dell’iniziativa, in programma il 21 maggio è stata organizzata per dire alle nuove generazioni che si vuole smettere «di ignorarli, sfruttarli, distruggergli e rubargli il loro futuro. Per dire che abbiamo bisogno di investire sulle giovani generazioni, di fare spazio ai giovani e di investire sulla formazione di una nuova generazione di costruttori, architetti, artigiani di pace». Lotti ha elencato tre parole che sono il filo conduttore della Marcia di quest’anno dal titolo “Trasformiamo il futuro”: Ucraina, Cutro e Romagna, cioè guerra, immigrazione, cambiamento climatico. Temi urgenti «che ci impongono una scelta o cambiamo strada e lavoriamo per trasformare il futuro oppure saremo travolti dai disastri».

 

Dobbiamo costruire una pace vera, fatta di azioni concrete perché «la pace si fa, non la si invoca» e per farla occorrono gesti di solidarietà e cambiamenti di stile. «Questa marcia», ha detto Lotti, «è anche il nostro impegno di solidarietà con il popolo ucraino e con tutti i popoli travolti dalla guerra, come Gaza, Sudan, Libia, Siria. In tutti questi contesti noi dobbiamo salvare le vite umane come si fa durante le alluvioni. E per farlo bisogna fermare la guerra, non c'è alternativa. Questa marcia è anche una nuova occasione per chiedere di fermare l'aumento delle spese militari perché ci stanno mangiando i pochi soldi per aiutare le persone in difficoltà nei nostri confini ma anche per accelerare la conversione ecologica, per liberare i poveri dalla schiavitù della povertà, per assicurare a tutti una vita e un lavoro dignitoso e per ridurre le diseguaglianze che continuano a crescere nel nostro Paese»

 
 
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