Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
sabato 25 gennaio 2025
 
Stasera in Tv
 

"Un passo dal cielo", i segreti del successo di una serie all'ottava stagione

09/01/2025  14 anni e otto stagioni, tre personaggi maschili belli e sofferti interpretati prima da Terence Hill, poi da Daniele Liotti e infine da Marco Rossetti: e protagonista assoluta la montagna, insieme forte e fragile, come gli esseri umani

Ruotava tutta intorno a Terence Hill la prima stagione della serie tv Un passo dal cielo (2011), nel tentativo di replicare il successo di Don Matteo che dal 2000 era uno dei prodotti di punta della Rai grazie al carisma dell’attore italo-americano. Terence Hill era Pietro Thiene, comandante di stazione del Corpo forestale di San Candido, in Alto Adige, che aveva un ruolo determinante nelle indagini ufficiali portate avanti  dal commissario di polizia Vincenzo Nappi, appena arrivato in Alto Adige dalla Campania. Pietro Thiene rappresentava l’uomo che rispetta la natura e vive in simbiosi con essa, che si sposta a cavallo come un moderno cow boy, paladino dei deboli e naturalmente grade osservatore, nel suo passato un grande dolore: la morte della moglie, avvenuta durante una scalata. sue ferite. 

Dopo tre stagioni, anche per motivi anagrafici, Terence Hill non era più credibile e fu mandato in pensione. La serie avrebbe resistito alla perdita di un personaggio così amato dal pubblico. Scommessa vinta, con Daniele Liotti, nei panni di Francesco Neri, nuovo capo della Forestale. Sicuramente più giovane e prestante, ma anch’egli con passato doloroso segnato dalla morte del figlio di sette anni e dalla successiva scomparsa della moglie, per andare a vivere nella comunità religiosa gestita da Albert Kroess, detto "Il Maestro". Era stata proprio questa tragedia a fargli lasciare il lavoro nei corpi speciali dell’esercito per scegliere un nuovo incarico tra le montagne.  

Altre tre stagioni e poi nuovo cambio, stavolta scompare il capo della forestale ed entra in scena Nathan, l’uomo dei boschi, che vive da solo, alla ricerca delle sue origini, in quanto fu proprio nei boschi che venne rinvenuto da bambino, allevato da un’orsa dopo la morte della madre.  Questa ferita profonda nel suo vissuto, unita al fatto di non aver mai conosciuto suo padre, lo porta a essere diffidente nei confronti degli altri uomini e anche dell’amore che prova per l’ispettrice Manuela Nappi interpretata da Giusi Buscemi. E proprio in riferimento alla scoperta delle sue origini già nella prima puntata di questa ottava stagione si assisterà a un colpo di scena.
Quindi, 14 anni e otto stagioni, tre personaggi maschili belli e sofferti, più una serie di personaggi di contorno che si alternano. Il verde della natura che si tinge di giallo, dove gli immancabili omicidi hanno spesso  a che fare con minacce all’ambiente. Protagonista sempre la montagna, con la sua bellezza ma anche le sue ferite.

Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo