Casa Alzheimer sarà inaugurata a Bari il 16 dicembre. Non sarà un ospedale, un centro diurno o una residenza sanitaria assistita. Rappresenterà invece un luogo di accoglienza e socializzazione per i familiari dei malati e, contemporanemente, un luogo dove gli stessi malati potranno svolgere attività utili al recupero cognitivo. Una struttura - dedicata a don Tonino Bello - fortemente voluta dall'associazione Alzheimer Bari Onlus e una novità assoluta nel panorama assistenziale italiano e non solo: finora strutture simili esistevano solo in Olanda.

Una villa di 450 metri quadrati nel bel quartiere di Poggiofranco, un grande e ombreggiato giardino dove gli ammalati potranno svolgere attività quali, per esempio, un percorso di aromaterapia per stimolare la percezione del mondo esterno. Ma anche pet therapy, ascolto in gruppo di musica, lettura di libri e giornali, con la finalità della riattivazione della memoria, del linguaggio e dell'attenzione.

"Casa Alzheimer nasce per dare ai malati e ai familiari che li assistono la protezione necessaria nella fase iniziale e moderata della malattia", spiega Pietro Schino, presidente di Alzheimer Bari Onlus. "Un luogo di accoglienza in cui essere seguiti nel lungo e difficile percorso della malattia da educatori e psicologi. Un luogo dove si eseguono attività utili al recupero cognitivo e in cui, magari, ci si può prendere un caffè con gli altri ospiti e familiari, scambiando esperienze ed emozioni, proprio come se si stesse nella propria casa".

L'intento di Casa Alzheimer, quindi, è di garantire accoglienza e assistenza sotto molteplici punti di vista: vi sarà la possibilità di sottoporsi a visite mediche specialistiche di vario genere (tanti i medici che hanno aderito all'iniziativa) così come di usufruire di servizi di assistenza e cura della persona, non ultimo quello di consulenza legale.

Sarà inoltre presente un Centro di ascolto gestito dai volontari di Alzheimer Bari Onlus, un aspetto quest'ultimo particolarmente sentito dall'associazione. "Il nostro obiettivo è dare un ambiente familiare ai pazienti e ai loro caregiver", conferma la vicepresidente Katia Pinto. "Affrontare questa malattia in solitudine può essere devastante anche psicologicamente. Noi intendiamo fornire supporto riabilitativo e psicologico nel difficile percorso della demenza".

Per maggiori informazioni consultare il sito: www.alzheimerbari.it