Cari amici lettori, con l’inizio dell’estate e l’approssimarsi di un tempo più “leggero” di impegni, che ci vede alla ricerca di una sosta dalle fatiche quotidiane e magari di un’oasi anche per lo spirito, vi proponiamo anche quest’anno una serie di “racconti dello spirito” per l’estate. Abbiamo scelto di ricorrere per questa “edizione” a grandi autori ben conosciuti del passato recente, che ci accompagneranno con le loro opere di ispirazione religiosa e spirituale: ad aprire la serie Khalil Gibran, la cui penna, intrisa della spiritualità e dell’a¬fflato mistico tipici dell’Oriente cristiano, ci regala due racconti su due personaggi che, in modo diverso, hanno incrociato Gesù nei Vangeli, Giuda e la Maddalena. Seguiranno poi Saint-Exupéry, Gilbert Keith Chesterton, Georges Bernanos, Fedor Dostojevski, e ancora Luigi Pirandello, Miguel de Unamuno e Rainer Maria Rilke. Tutti “pezzi da novanta”, autori di grande spessore che hanno dato voce e tematiche esplicitamente religiose, come Gibran, o in cui il filone religioso emerge più in filigrana, come ad esempio Chesterton o Pirandello.
Ad accompagnarci in questo percorso di lettura sarà don Paolo Alliata, un prete milanese appassionato di letteratura che, oltre che frequentarla personalmente, la propone ai suoi fedeli come occasione di “incontro spirituale”. La sua introduzione a ogni racconto ci o offrirà una preziosa chiave di lettura per ognuno di essi, aiutandoci a metterne a fuoco un aspetto.
Tutto infatti ci può parlare di Dio, se lo sappiamo leggere. Spesso – e questo mi colpisce sempre – càpita che in opere di artisti che non affrontano temi religiosi in modo diretto affiorino invece, in modo inatteso, una sensibilità spirituale di grande spessore, che stimola la riflessione e ci arricchisce. Del resto, sono tanti anche i teologi e gli autori spirituali che prendono spunto da scrittori, pittori, registi. Lo stesso papa Francesco ha rivelato, in più occasioni, la sua passione per la letteratura e l’arte e ha sottolineato come gli scrittori abbiano contribuito a nutrire il suo percorso umano e spirituale: da Virgilio a Roberto Benson, da Manzoni a Tolkien e tanti altri, in particolare gli amati poeti e scrittori latinoamericani, che a volte cita anche in documenti ufficiali. A un convegno del 27 maggio 2023, rivolgendosi a scrittori e sceneggiatori, Bergoglio raccontava la sua personale esperienza con l’arte della parola: «Le parole degli scrittori mi hanno aiutato a capire me stesso, il mondo, il mio popolo; ma anche ad approfondire il cuore umano, approfondire la mia personale vita di fede, e perfino il mio compito pastorale, anche ora in questo ministero. Dunque, la parola letteraria è come una spina nel cuore che muove alla contemplazione e ti mette in cammino. La poesia è aperta, ti butta da un’altra parte».
Con queste parole di apprezzamento per un’arte che ci porta oltre, alla scoperta di noi stessi e di inedite rivelazioni dell’Altro che è Dio stesso, non mi resta che augurarvi buona lettura.