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lunedì 09 settembre 2024
 
roma
 

«Nella sanità mancano troppi medici»

06/09/2023  L'allarme del direttore del Forum delle associazioni socio-sanitarie. Aperta una collaborazione col nuovo direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute Francesco Vaia

«Un popolo è civile quando si assume l'onere di stare vicino ai più deboli». Così Aldo Bova, presidente del Forum sociosanitario che nella giornata di mercoledì 30 agosto ha incontrato, insieme ad altri esponenti delle Associazioni, il nuovo direttore generale della Prevenzione Francesco Vaia (già direttore dell'Istituto nazionale per le malattie infettive "Spallanzani" di Roma) per «scambiarsi consigli e sottolineare gli aspetti importanti da correggere nel Ssn». 

«Come Forum abbiamo delle finalità ben specifiche, fra cui rientrano in particolare la tutela della vita e della salute», spiega Bova. «Nel momento storico, sociale ed economico difficile che stiamo vivendo, in cui la violenza dilaga, noi vogliamo dire al Ministero della Salute che siamo qui per collaborare, per dialogare e per trovare soluzioni a una situazione (quella sanitaria italiana) che attualmente non funziona come dovrebbe». 

I dati, infatti, parlano chiari. «Nel nostro Paese mancano i fondi per la salute. Lo Stato mette a disposizione 131 miliardi di euro, l'assistenza sanitaria privata da sola ne mette 39. Ma 170 miliardi non sono sufficienti. Guardiamo l'Europa: in media gli Stati dispongono per la sanità circa l'11,7% del PIL, mentre l'Italia soltanto il 7,1%. E poi, manca personale: allo stato attuale, in ospedale e sul territorio mancano più di 20mila medici e circa 100mila infermieri, mentre quelli che lavorano vengono pagati poco e non sono adeguatamente tutelati. Per non parlare delle 150 strutture ospedaliere che sono state chiuse in Italia nel corso degli ultimi 20 anni».

Una situazione piuttosto critica, aggravata anche dalle disparità economiche e culturali dei cittadini. «In Italia ci sono più di 7 milioni di poveri, che in media vivono 3-4 anni di meno rispetto agli individui colti e ricchi», asserisce il presidente. In uno studio del 2016 realizzato dall'Istituto dei tumori di Napoli "Fondazione Pascale" in collaborazione con la cattedra di Statistica medica della Seconda Università di Napoli emergeva infatti che un quarto dei pazienti oncologici, in difficoltà finanziarie più o meno gravi, aveva il 35% in più di rischio di avere un peggioramento della propria qualità di vita rispetto a chi non aveva problemi economici, mentre per un altro 22% di ammalati il rischio di morte saliva del 20% a causa di problemi finanziari aumentati durante il trattamento di chemioterapia. «Dobbiamo ridurre al salute diseguale, facendo in modo che i più poveri vengano aiutati», continua Bova. «Ovunque, ma soprattutto in Campania, alcune condizioni burocratiche fanno sì che un paziente si veda fissare la visita di cui ha bisogno 6-8 mesi dopo, mentre nelle strutture private, dove si paga, gli appuntamenti si ottengono immediatamente». Un'attenzione particolare, in questo senso, andrebbe riservata al territorio: «Le persone meno colte e meno ricche hanno difficoltà a relazionarsi con il Ssn, perché ora è tutto informatizzato. Il sistema deve essere riprogrammato, visto che tra poco il 30% della popolazione supererà i 65 anni di età: servono medici che scendano sul campo e che vadano "a cercare" gli ammalati, per dare prestazione anche alle persone più fragili».

Un altro punto di cui il Forum e Vaia hanno discusso è quello della prevenzione, che se effettuata nel modo corretto può evitare l'insorgere di molti disagi. «Attualmente le malattie più diffuse sono l'obesità, le cardiopatie e le malattie degenerative, come quelle articolari. C'è bisogno di un'opera educativa di massa, perché le persone non sono informate e non prevengono, e in questo Associazioni come le nostre possono fare molto. L'ideale sarebbe fare cultura della salute già a partire dalle scuole elementari: se i bambini imparano a mangiare bene, ad esempio, scongiurano l'obesità». 

L'incontro fra il Forum e il direttore della Prevenzione, dunque, ha posto sotto la lente d'ingrandimento il tema della cura della persona, riecheggiando l'art. 32 della Costituzione («La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti») e il carattere universalistico di cui il Ssn è investito per legge (l. 833/78). «Il direttore Francesco Vaia ci ha accolto con grande gioia ed interesse e ha condiviso in pieno l'idea di essere in continuo dialogo e spirito di collaborazione per lavorare insieme per il bene comune», chiosa Bova. «Come Associazioni sociosanitarie abbiamo una responsabilità morale nel portare avanti il discorso sulla salute». 

(In foto, da sinistra a destra: Marcello Paduanelli, Fabrizio Celani, Roberto Maurizio, Marilina Niro, Romeo Flocco, Rosa Ruggiero, Michele Cutolo, Luigi Finizio, Francesco Vaia, Aldo Bova, Maura Ianni, Antonio Falcone, Federico Baiocco)

 
 
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