Per una esperta di comunicazione che era stata chiamata al ruolo di commissaria pontificia per il
riordino dei dicasteri economici della Santa Sede la discrezione doveva essere
tutto. E invece per Immacolata Francesca Chaoqui, 33 anni, origini calabresi (è
di San Sosti, provincia di Cosenza), lobbista rampante e con esperienze nel gruppo Ernst & Young, il primo scandalo che nell’estate del 2013
la vede al centro della bufera riguarda proprio una serie di suoi incauti tweet al
veleno su Benedetto XVI , sul cardinale Tarcisio
Bertone e sull’ex ministro Giulio Tremonti. Tutti cinguettii che
lei disse di non riconoscere come suoi («sono
stata vittima di sciacallaggio»)
e pubblicati su Twitter tra il 2012 e il 2013, per poi essere subito rimossi
dall’autrice dopo l’esplosione dello scandalo su giornali e tv.
Unica donna nella commissione degli otto istituita da papa Francesco per
riformare le finanze vaticane, Chaoqui è stata arrestata (e subito rilasciata
perché ha collaborato alle indagini) dalle autorità vaticane insieme a
monsignor Lucio Angel Vallejo Balda, 54 anni, spagnolo, appartenente alla Sociedad sacerdotal de la Santa Cruz, fratellanza che riunisce i sacerdoti diocesani legati all'Opus Dei. Ora il prelato si trova in cella in
Vaticano, la stessa del Palazzo della Gendarmeria dove tre anni e mezzo fa
era stato recluso Paolo Gabriele, l'ex maggiordomo papale accusato di aver
trafugato e diffuso le carte segrete di Benedetto XVI nel precedente scandalo
Vatileaks.
Monsignor Balda e Francesca Chaouqui in passato erano stati rispettivamente
segretario e membro della Commissione referente di studio e indirizzo
sull’organizzazione delle strutture economico-amministrative della Santa Sede,
istituita dal Papa nel luglio 2013 e successivamente sciolta dopo il compimento
del suo mandato.
Qual è il legame tra i due? Lo rivela la stessa Chaoqui in un intervista fiume
a Denise Pardo de L’Espresso del settembre 2013: «Un giorno arriva la
telefonata di monsignor Lucio Vallejo Balda, segretario della Prefettura per
gli Affari economici, spagnolo e Opus Dei», racconta. «Lo conoscevo, è il
miglior economo che la Chiesa abbia mai avuto in tutto il mondo: “Potresti
essere candidata al comitato referente sui dicasteri economici della Santa
Sede. Mandami il tuo curriculum”. Succede così. E vengo nominata. Il cardinale
Tarcisio Bertone, segretario di Stato, apprende della commissione e dei suoi
componenti solo all'ufficializzazione del chirografo, l'atto con cui papa
Francesco ci nomina».
Francesca Immacolata Chaoqui, 33 anni
L'Opus Dei e lo spettacolo teatrale al Parioli
Sull’appartenenza di Chaoqui all’Opus Dei si è parlato a lungo sui giornali.
E anche su questo Chaoqui è intervenuta per spiegare la sua posizione: «Vorrei chiarire che non sono
numeraria ma spiritualmente molto vicina all'Opus Dei», ha detto sempre a L’Espresso. «Frequento la chiesa dell'Eur
e l'università di Santa Croce. In Vaticano ho coltivato vari rapporti da molto
tempo. Partecipando a incontri e conferenze al fianco della contessa Pinto mi è
capitato di vedere il cardinale Bertello, presidente del Governatorato dello
Stato della Città del Vaticano, uno dei magnifici otto che devono riformare la
Curia. E anche il cardinale Farina, archivista emerito dell'archivio segreto, e
il cardinale Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo
Inter-Religioso e protodiacono del Collegio cardinalizio, uno dei più cari
amici della contessa. Sì, l'Opus è potente oggi in Vaticano: sia l'argentino
Carlos Maria Nannei della prelatura dell'opera e procuratore della Santa Sede
sia il capo supremo Javier Echevarria sono molto amici del Santo Padre».
Un altro episodio del legame tra Chaoqui e il Monsignore è uno spettacolo del
gennaio 2014 dato al Teatro Parioli di Roma dal titolo: "Colpevole o
innocente? Sir Winston Churchill". A recitare la parte di Marion Holmes,
segretaria dello statista inglese, era lei, Immacolata Chaouqui.
Ma ciò che fin da subito ha creato imbarazzo Vaticano è stata la conoscenza di Chaoqui con il
giornalista Gianluigi Nuzzi, autore del libro Sua Santità, contenente i
documenti rubati da Paolo Gabriele a Benedetto XVI ai tempi del primo
Vatileaks, e che sta per andare in libreria con un altro libro, Via Crucis, contenente
documenti riservati e al quale, nel spiegare la notizia degli arresti, ha fatto
riferimento anche il portavoce vaticano padre Federico Lombardi.