«Vergogna siete degli infami!! Contro dei ragazzi minorenni!! Ma dove si sta andando??». Inizia così il primo post di Sara Costanzo, formatrice e psicologa di professione, mamma di Gemma una degli studenti in corteo a Pisa venerdì 23 febbraio per manifestare pacificamente per la Palestina presi a manganellate dalla polizia. «Poche ore fa a Pisa, mia figlia nel corteo. Mi chiama a scuola e mi dice: "Mamma, sono Gemma...non ti spaventare, ti chiamo per avvisarti che stamani alla manifestazione in città, la polizia ha preso a manganellate noi studenti, ma io sto bene ora. Poco fa la polizia ci ha caricato in maniera cosi violenta ed aggressiva, che siamo davvero tanto sconvolti". Ecco. Lo sono anche io sconvolta, Gemma. Le gambe e il viso di mia figlia, hanno il segno delle botte. Alcuni colleghi prof del Russoli, sono sopra il corteo e riprendono dal cellulare questo video».
Un racconto che prosegue e si aggiorna nelle ore successive sempre in rete: «Poco fa mia figlia è stata dimessa dall' ospedale Lotti di Pontedera. Ringrazio il personale sanitario per il sostegno che hanno dato a Gemma, con affetto e professionalità. Mia figlia, minorenne, ha fatto accertamenti per le ecchimosi dovute alle botte che ha preso stamani. Caduta in terra per le spinte ricevute, è stata investita da un poliziotto che ha preso di mira la sua gamba destra, a manganellate. Mia figlia non poteva difendersi ha detto al poliziotto di fermarsi, ma non è stato così».
È comprensibilmente scossa mamma Sara e arrabbiata: «Comunque Gemma lunedì rientra a scuola, a testa alta. Quanto a voi poliziotti, con quali occhi stasera guardate in faccia i vostri figli? Ancora ho il disgusto e i brividi per quello che è accaduto a mia figlia, e ai nostri studenti. Ringrazio tutti i miei colleghi e tutti gli amici, che in questo momento così orribile, sono scesi in questa piazza stasera. Sono vicina ai genitori degli altri nostri studenti, picchiati e spaventati. Mi commuove tanto, tutto questo. Non mi fa paura il male. Mi fa ribrezzo. Come la viltà».
l'appello
Ma la storia non finisce qui. Ad accendere ulteriormente gli animi arrivano le parole del deputato leghista e consigliere comunale di Pisa, Edoardo Ziello: “Siamo vicini alle Forze dell’ordine che questa mattina a Pisa hanno subito la pressione fisica dei manifestanti ‘Pro Palestina’ che hanno provato a forzare il blocco della Polizia posto a protezione di Piazza dei Cavalieri”.
Pronta arriva la reazione della parte lesa che chiede di sottoscrivere un appello. «Deputato Ziello» si legge sulla pagina Facebook di Sara «siamo genitori, professori, cittadini a sentirci in dovere di rispondere alle sue parole e all’agito della polizia. Oggi, mentre centinaia di studenti esercitavano pacificamente il loro diritto a manifestare, gli agenti di polizia, bloccando l’ingresso che conduceva il corteo da via San Frediano a piazza dei Cavalieri, hanno perpetrato una carica violenta contro questo pubblico inerme. Non c’erano black block nel corteo, né persone pericolose o armate. Erano giovani, quei giovani che spesso vengono tacciati di disinteresse nei confronti di come va il mondo. Dieci di loro, tra cui minorenni, sono finiti in ospedale grazie a questa bella trovata delle forze dell’ordine. I fatti accaduti oggi a Pisa sono di una gravità che ci sorprende lei non voglia cogliere, o forse non riesca, il che rende il tutto ancora più grave. Invece di condannare un gesto vile da parte delle forze che dovrebbero mantenere l’ordine, e non provocarne, specie nei confronti di cittadini che non hanno possibilità di difendersi e non hanno volontà di attaccare; invece di provare un’analisi obiettiva dei fatti, Lei preferisce arroccarsi in una retorica oltre che obsoleta, pericolosa. Sicuramente le forze dell’ordine non hanno agito di propria spontanea volontà, le cariche non avvengono mai per caso. e lei vuole convincerci che il corteo fosse costituito da una massa informe di giovani incappucciati che provavano a sovvertire chissà quale ordine cittadino. Per favore, o se non altro per decenza nei confronti del titolo che lei porta, il titolo di deputato della Repubblica, vada a rileggersi gli articoli fondamentali della nostra costituzione, ci faccia il favore di studiarseli bene prima di esporre il suo pensiero atto a giustificare un atto di una gravità immane. Noi, come cittadini, condanniamo quest’atto, condanniamo il comportamento della polizia, ma soprattutto condanniamo le sue parole che sono frutto di un ragionato pensiero, per quanto poco credibile. Noi stiamo dalla parte dei ragazzi che hanno esercitato il loro diritto all’espressione di idee, pensando di non avere alcun bisogno di armi o di violenza per significarle pubblicamente. E noi non intendiamo lasciare che la nostra città diventi teatro di un tale scempio da parte di una cattiva politica e una ancor più cattiva gestione della democrazia».