Renato vestito da faraone, da fata turchina, da re, da Mandarino cinese… Zero il folle, come il titolo del suo ultimo cd che arriva negli store fisici e digitali il 4 ottobre, perché folle è chi sogna, chi è libero, chi provoca, chi cambia. Nell’auditorium della musica di Roma, nel giorno del suo sessantanovesimo compleanno, Renato Zero (al secolo Renato Fiacchini), porta in scena una conferenza stampa spettacolo e dà il meglio di se. Tredici brani che in fan, e non solo, applaudono ripetutamente durante l’ascolto. La solitudine, l’amore, la fede, i problemi ambientali e quelli di un’Italia che non fa più figli. Renato Zero sposta lo sguardo in avanti, rimanendo fedele ai suoi valori di sempre. E canta: la follia geniale, creativa, anticonformista, da non confondere con quella violenta e mitomane; i sogni e le cadute, gli orari impossibili, i ponti che crollano, le plastiche che ci soffocano, le tecnologie che ci ingannano, un mondo che si sgretola, la cocaina che «amica non è mai» … eppure, ancora, la vita e la speranza, la consapevolezza che «non nascere sarebbe davvero una grande occasione persa», che non fare figli è perdere l’opportunità «di tramandare amore, di dare alla tua vita eternità». Musica e poesia in questo cd (uno dei brani, la Vetrina, è in uscita sempre il 4 ottobre in uno speciale vinile 45 giri) registrato a Londra, prodotto e arrangiato da Trevor Horn (produttore, tra gli altri, di McCartney, Rod Stewart e Robbie Williams) e che, spiega l’artista, è folle anche nelle sue quattro cover che compongono il nome Zero. E si potrà ascoltare e vedere nel tour che comincia il primo novembre nei palasport italiani. Prima tappa Roma e ultima Bari. Tredici date sono già sold out. Come c’era da aspettarsi dopo gli ultimi successi. Renato non si risparmia. Sul palco e in sala di registrazione. Eccentrico, stravagante, vero, «folle», come si definisce lui stesso, «per essermi mantenuto disponibile per ogni genere di confronto, per aver lasciato la mente accesa e il cuore esposte alle novità e ai cambiamenti. Sempre».
I Tredici brani
Ma più da soli
Viaggia
La culla è vuota
Un uomo è...
Tutti sospesi
Quanto ti amo
Che fretta c'è
Ufficio reclami
Questi anni miei
Figli tuoi
La vetrina
Quattro passi nel blu
Zero il folle