Una vera e propria “epidemia di sedentarietà” quella del nostro tempo se ormai non si salvano neppure gli adolescenti. E’ quanto dice l'indagine “Abitudini e stili di vita degli adolescenti” condotta dalla Società Italiana di Pediatria (Sip) che non lascia ben sperare in questo senso. Ben il 60% dei ragazzi, infatti, trascorre all'incirca 11 ore al giorno tra sedia e poltrona, ovvero tra scuola, Internet e Tv. L’analisi è stata fatta su un campione rappresentativo di 2081 studenti (1042 maschi e 1039 femmine) frequentanti la terza media inferiore in tutto il territorio nazionale. Altro che “declino dei media tradizionali”, avvertono dalla Sip: la televisione sta tornando alla grande tra le abitudini dei ragazzi, e invece di essere alternativa a Internet vi si somma, contribuendo ad aumentare il tempo in cui si sta seduti, per più di 3 ore al giorno per il 17.3% degli intervistati. E per usare Facebook e lo smartphone fanno anche le ore piccole.
Tra le note positive, invece, il calo del bullismo anche se preoccupa quello ‘on line’, la condivisione di valori come l’antirazzismo (il 73,7% del campione contro il 65,1 dello scorso anno), l’aumento della consapevolezza sui temi legati alla sessualità. Ma l’attenzione data alla mancanza di movimento deve rimanere alta: assieme alla Federazione Medici Sportivi Italiani, è stato rilevato che circa il 40% degli adolescenti, oltre alle 2 ore di educazione fisica a scuola, non pratica alcuna attività sportiva o pratica sport per meno di 2 ore alla settimana. Solo il 30% dedica allo sport più di 4 ore alla settimana. Con tutti i rischi che ciò comporta in termini di insorgenza di malattie croniche in età adulta. Dalle 3 alle 4, invece, sono in media le ore trascorse seduti davanti a uno schermo, TV e/o PC che sia, alle quali si sommano le 4 ore passate nel banco a scuola (stima riduttiva), l’ora e mezza destinata a pranzo e cena, e l’ora e mezza dedicata ai compiti. E pensare che il tradizionale suggerimento dei pediatri è quello di non superare le 2 ore al giorno tra TV e computer.
«Questi dati ci preoccupano non poco», ha affermato il presidente della Società Italiana Pediatria Alberto G. Ugazio. «La sedentarietà, come è noto, è un determinante importante dell’obesità, quindi della sindrome metabolica come fattore predisponente delle principali malattie cardiovascolari degenerative e tumorali dell’adulto e dell’anziano. D’altro canto non bastano certo le 2 ore a settimane di sport per recuperare le tante ore passate seduti. Ulteriore conferma degli stili di vita errati è il fatto che il mezzo utilizzato più frequentemente per andare a scuola è l’auto, utilizzata nel 43,1% dei casi». Qualche altro dato significativo dell’indagine: per il 77,7% del campione le regole imposte dai genitori vanno bene, mentre solo il 16,5% le considera eccessive e un altro 6% addirittura poche. «Forse qualche regola più rigida non farebbe male - commenta Maurizio Tucci, curatore dell’indagine - se si pensa che più del 50% va a letto dopo le 23 anche se il giorno successivo c’è scuola, e la percentuale sfonda il 90% se invece non ci sono lezioni. Inutile dire che queste ore i baby nottambuli le trascorrono davanti alla TV o, molto più spesso, navigando in Internet, indisturbati nella propria camera da letto. Il 68%, infatti, ha il PC in camera da letto e il 61% la TV. Naturalmente il 45% li ha entrambi».
Sì, inoltre, al primo amore a 13 anni, ma per il sesso c’è tempo. Anche se la maggioranza degli intervistati (il 65%) ha già avuto il ragazzo o la ragazza, il sesso non sembra essere una priorità: solo il 12% ritiene che 14 anni sia già un’età ragionevole per avere rapporti sessuali completi. La maggioranza relativa (47%) risponde che: «non c’è un’età precisa, ma, quando ci si sente pronti». E se doveste rinunciare per un mese a TV, telefonino o PC, cosa fareste? «Rinunciaci tu» è stata la risposta per la maggior parte data, con una maggioranza che rinuncerebbe alla tv (47,1%), rispetto al computer (27,7) e a telefonino (23,9). Una conferma di quanto sostiene Costantino Gilardi, psicologo domenicano e grande conoscitore dell’adolescenza, che indica che una delle maggiori criticità della nostra società, che così ha abituato le nuove generazioni, è rappresentata dall’incapacità alla rinuncia, sulla quale si dovrebbe fondare l’essenza dell’uomo.
Tra le note positive, invece, il calo del bullismo anche se preoccupa quello ‘on line’, la condivisione di valori come l’antirazzismo (il 73,7% del campione contro il 65,1 dello scorso anno), l’aumento della consapevolezza sui temi legati alla sessualità. Ma l’attenzione data alla mancanza di movimento deve rimanere alta: assieme alla Federazione Medici Sportivi Italiani, è stato rilevato che circa il 40% degli adolescenti, oltre alle 2 ore di educazione fisica a scuola, non pratica alcuna attività sportiva o pratica sport per meno di 2 ore alla settimana. Solo il 30% dedica allo sport più di 4 ore alla settimana. Con tutti i rischi che ciò comporta in termini di insorgenza di malattie croniche in età adulta. Dalle 3 alle 4, invece, sono in media le ore trascorse seduti davanti a uno schermo, TV e/o PC che sia, alle quali si sommano le 4 ore passate nel banco a scuola (stima riduttiva), l’ora e mezza destinata a pranzo e cena, e l’ora e mezza dedicata ai compiti. E pensare che il tradizionale suggerimento dei pediatri è quello di non superare le 2 ore al giorno tra TV e computer.
«Questi dati ci preoccupano non poco», ha affermato il presidente della Società Italiana Pediatria Alberto G. Ugazio. «La sedentarietà, come è noto, è un determinante importante dell’obesità, quindi della sindrome metabolica come fattore predisponente delle principali malattie cardiovascolari degenerative e tumorali dell’adulto e dell’anziano. D’altro canto non bastano certo le 2 ore a settimane di sport per recuperare le tante ore passate seduti. Ulteriore conferma degli stili di vita errati è il fatto che il mezzo utilizzato più frequentemente per andare a scuola è l’auto, utilizzata nel 43,1% dei casi». Qualche altro dato significativo dell’indagine: per il 77,7% del campione le regole imposte dai genitori vanno bene, mentre solo il 16,5% le considera eccessive e un altro 6% addirittura poche. «Forse qualche regola più rigida non farebbe male - commenta Maurizio Tucci, curatore dell’indagine - se si pensa che più del 50% va a letto dopo le 23 anche se il giorno successivo c’è scuola, e la percentuale sfonda il 90% se invece non ci sono lezioni. Inutile dire che queste ore i baby nottambuli le trascorrono davanti alla TV o, molto più spesso, navigando in Internet, indisturbati nella propria camera da letto. Il 68%, infatti, ha il PC in camera da letto e il 61% la TV. Naturalmente il 45% li ha entrambi».
Sì, inoltre, al primo amore a 13 anni, ma per il sesso c’è tempo. Anche se la maggioranza degli intervistati (il 65%) ha già avuto il ragazzo o la ragazza, il sesso non sembra essere una priorità: solo il 12% ritiene che 14 anni sia già un’età ragionevole per avere rapporti sessuali completi. La maggioranza relativa (47%) risponde che: «non c’è un’età precisa, ma, quando ci si sente pronti». E se doveste rinunciare per un mese a TV, telefonino o PC, cosa fareste? «Rinunciaci tu» è stata la risposta per la maggior parte data, con una maggioranza che rinuncerebbe alla tv (47,1%), rispetto al computer (27,7) e a telefonino (23,9). Una conferma di quanto sostiene Costantino Gilardi, psicologo domenicano e grande conoscitore dell’adolescenza, che indica che una delle maggiori criticità della nostra società, che così ha abituato le nuove generazioni, è rappresentata dall’incapacità alla rinuncia, sulla quale si dovrebbe fondare l’essenza dell’uomo.


