ELOGIO DELL'ALZATA DI MANO
È di oggi la notizia che il preside di un liceo inglese ha vietato l'alzata di mano nella sua scuola. Motivo? Penalizza i più timidi. 

Ha senso questo divieto? Davvero aiuta i ragazzi? Sono molte le ragioni che lasciano pensare che il preside inglese abbia preso un abbaglio.

1) Se i timidi non la mano la mano per mancanza di coraggio, per paura, non è detto che, tolta questa consuetudine, siano spinti a parlare di più e a farsi coraggio.

2) Che alternative esistono all'alzata di mano per prendere la parola? Il preside non ne propone alcuna. Dice soltanto: penseremo ad altri sistemi...

3) Alzare la mano per prendere la parola ha invece un forte valore educativo, perché insegna a non parlare quando ne abbiamo voglia, ma quando è il momento giusto, cioè quando è il nostro turno. In questo senso, è un avviamento al rispetto delle regole e alla democrazia. Insegna a controllare gli istinti in nome di un bene collettivo. 

4) Non è quindi vero che la regola dell'alzata di mano favorisca quando va bene i più coraggiosi e quando va male i prepotenti: anche costoro, se vogliono dire qualcosa, devono pazientemente aspettare il proprio turno, lasciare spazio ai più timidi, agli antipatici, a chi ha opinioni diverse dalle loro.

5) Imparare ad alzare la mano e attendere il proprio turno aiuta anche a percepirsi come parte di un gruppo, a collocare la propria individualità in un contesto comunitario.

6) Insegna, inoltre, ad assumersi la responsabilità delle proprie opinioni e di esporle agli altri.

7) Quando si lavora con un gruppo di ragazzi, la cosa fondamentale è che si sentano accolti, che percepiscano di lavorare in un ambiente che è interessato a conoscere il loro pensiero e non a giudicarli. 

8) I più timidi non saranno costretti a parlare, sceglieranno loro il momento opportuno: non accadrà al primo incontro, forse nemmeno al secondo o al terzo... Magari al quarto alzeranno la mano e da quel momento non si fermeranno più...

Con buona pace di quel preside inglese...