Gentile prof.ssa Spotorno, mio figlio frequenta la prima superiore e vive con entusiasmo il diventare grande. Qualche giorno fa ha partecipato ad una assemblea di istituto e i rappresentanti degli studenti li hanno informati che da quest’anno ci sarà un questionario di valutazione dell’operato dei docenti che i ragazzi i genitori dovranno compilare. Io sono rimasta un po’ perplessa, mio figlio invece tutto contento mi ha detto che finalmente anche loro daranno le pagelle ai prof. La questione mi sembra spinosa e delicata lei che ne pensa?

LAURA


Cara Laura è vero, con la legge della buona scuola anche gli insegnanti riceveranno, come dice tuo figlio, la pagella. Ma mi spiace doverlo informare che non servirà per promuovere o bocciare e quindi che se pensava in questo modo di evitare l’anno prossimo qualche prof. un po’ troppo serio o severo non andrà così. Questi questionari, come tu li chiami, daranno un’indicazione al comitato di valutazione, formato da tre docenti dell’istituto, un genitore e un alunno per la scuola secondaria più un componente esterno, e dal dirigente scolastico a chi assegnare nel corso di un triennio un bonus in denaro. Questa somma, secondo i dettami della buona scuola, premierà e valorizzerà il merito. Il problema vero quindi sarà come accertare questo merito e con quali criteri. La legge già fornisce delle indicazioni come la qualità dell’insegnamento, i risultati ottenuti in relazione al potenziamento delle competenze, la capacità di innovazione didattica e metodologica. Ora il problema vero è, al di là di queste indicazioni e altre che per brevità ho tralasciato, come consentire veramente al comitato di avere informazioni tali da garantire che le proprie scelte siano realmente giuste? Ed ecco allora che, come ti ha raccontato tuo figlio, chiamati a dare alcune di quelle risposte saranno gli studenti e anche i loro genitori. Per questo si stanno predisponendo dei questionari di soddisfazione come avviene già per molti enti e anche nelle università. Come ben dici la questione è spinosa e delicata e non lascia perplessa solo te ma anche molti di noi docenti. Per questo sarà fondamentale che tali questionari siamo predisposti con domande che non diano luogo a discrezionalità o giudizi di simpatia o di antipatia. Non sarà un lavoro facile per il comitato e neanche troppo simpatico. Infine un esempio e un consiglio per tuo figlio e non solo: promuovere il successo formativo non vuol dire promuovere tutti quindi riflettete prima di rispondere. Un abbraccio.