L'angoscia, l'attesa. Le parole di Cecilia Sala, ventinovenne reporter a Teheran per realizzare il podcast Stories di Chora News, imprigionata dal 20 dicembre nel carcere di Evin: "fate presto". L’accusa: “aver violato la legge islamica”. Poi la notizia più attesa, grazie alla diplomazia italiana: "Cecilia sta tornando a casa".  

Le lacrime dei genitori, l’orgoglio del padre, la gioia di un Paese intero, l’abbraccio del fidanzato anche lui giornalista per Il post appena scesa dall’aereo: una foto iconica, un sentimento univoco. “Ringrazio tutti. Ringrazio il Governo e tutti quelli che mi hanno tirato fuori” le parole di Cecilia ai cronisti prima di salire a casa.

Stamattina, sui social il post più bello a corredo della foto di quell’abbraccio: «Ho la fotografia più bella della mia vita, il cuore pieno di gratitudine». E un pensiero, di chi non dimentica: «In testa quelli che alzando lo sguardo non possono ancora vedere il cielo». Infine, incredulità e immensa gratitudine «Non ho mai pensato, in questi 21 giorni, che sarei stata a casa oggi. Grazie». Bentornata Cecilia.