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È una lunga storia, risale a poco più di un anno fa. Florenzi gioca con l’Italia contro la Norvegia e si mangia un’occasione vicino alla porta. L’Italia vince 2-0 ma Florenzi torna a casa abbacchiato per l’occasione mancata. Nonna Aurora lo consola alla sua maniera: “La prossima volta vengo io allo stadio e vedrai che segni”.
Nonna Aurora fa il tifo da casa, allo stadio non è mai stata. Ma sa che ogni promessa e debito e due settimane dopo decide che è giunta l’ora di andare all’Olimpico a veder giocare Alessandro. Il nipote rilancia: “Va bene, se segno ti vengo ad abbracciare”. Non sapremo mai se l’ha detto pensando di non segnare o se, invece, credeva davvero al benefico influsso di quella presenza affettuosa sugli spalti. Il fatto è che il 21 settembre 2014 la Roma ha giocato contro Cagliari e nonna Aurora è davvero sbarcata da Ostia alla tribuna dell’Olimpico e Florenzi ha segnato davvero.
A quel punto non avrebbe mai potuto mancare la parola data e ha scalato davvero le tribune per andare ad abbracciare nonna Aurora. Prendendosi ammonizione e multa di rito perché le regole sono anche quando la “violazione” del regolamento è commessa come in questo caso a fin di bene. Tutti sapevano del resto che Florenzi in quel caso avrebbe pagato volentieri. Il gesto del resto era così tenero che ha scatenato su twitter l’hastag #nonmultateflorenzi e e mobilitato l’Osservatorio dei diritti dei minori perché la multa venisse cancellata. Non è accaduto ma i soldi pagati sono andati in beneficenza.
L’onda del gesto però è stata lunghissima, quando il 16 settembre scorso Florenzi ha segnato un formidabile gol da metà campo nientemeno che al Barcellona, il web è impazzito declinando in mille battute l’influsso di nonna Aurora. Il resto l’ha fatto Carlo Zampa, tifossimo telecronista Mediaset, che ha letteralmente perso la bussola al grido di “Bbello de nonna”, diventato virale sul web. Col risultato che Alessandro Florenzi ora è il bello di nonna d’Italia e nonna Aurora è diventata testimonial della campagna della Fondazione Senior ‘Millepiazze per i nonni d’Italia’ che coinvolgerà 230 centri anziani dal 2 al 4 ottobre. Nonna d’Italia per acclamazione.
Nonna Aurora fa il tifo da casa, allo stadio non è mai stata. Ma sa che ogni promessa e debito e due settimane dopo decide che è giunta l’ora di andare all’Olimpico a veder giocare Alessandro. Il nipote rilancia: “Va bene, se segno ti vengo ad abbracciare”. Non sapremo mai se l’ha detto pensando di non segnare o se, invece, credeva davvero al benefico influsso di quella presenza affettuosa sugli spalti. Il fatto è che il 21 settembre 2014 la Roma ha giocato contro Cagliari e nonna Aurora è davvero sbarcata da Ostia alla tribuna dell’Olimpico e Florenzi ha segnato davvero.
A quel punto non avrebbe mai potuto mancare la parola data e ha scalato davvero le tribune per andare ad abbracciare nonna Aurora. Prendendosi ammonizione e multa di rito perché le regole sono anche quando la “violazione” del regolamento è commessa come in questo caso a fin di bene. Tutti sapevano del resto che Florenzi in quel caso avrebbe pagato volentieri. Il gesto del resto era così tenero che ha scatenato su twitter l’hastag #nonmultateflorenzi e e mobilitato l’Osservatorio dei diritti dei minori perché la multa venisse cancellata. Non è accaduto ma i soldi pagati sono andati in beneficenza.
L’onda del gesto però è stata lunghissima, quando il 16 settembre scorso Florenzi ha segnato un formidabile gol da metà campo nientemeno che al Barcellona, il web è impazzito declinando in mille battute l’influsso di nonna Aurora. Il resto l’ha fatto Carlo Zampa, tifossimo telecronista Mediaset, che ha letteralmente perso la bussola al grido di “Bbello de nonna”, diventato virale sul web. Col risultato che Alessandro Florenzi ora è il bello di nonna d’Italia e nonna Aurora è diventata testimonial della campagna della Fondazione Senior ‘Millepiazze per i nonni d’Italia’ che coinvolgerà 230 centri anziani dal 2 al 4 ottobre. Nonna d’Italia per acclamazione.



