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A chiamarla “Scienza” è stata la sorella, molto prima che i riconoscimenti ufficiali certificassero il suo talento. Emma Prévot, 25 anni, è stata la vincitrice assoluta della “Super Nova 111 List” 2025, il premio che incorona il miglior talento italiano under 25 tra i giovani più promettenti del Paese. Un percorso che parte da Crema, provincia di Cremona, e arriva ai centri di ricerca più avanzati del mondo, passando per Londra, Cambridge e Oxford.
Mamma italiana, papà francese, Emma ha frequentato il liceo scientifico delle scienze applicate di Crema. Si appassiona alla matematica grazie a una professoressa che la incoraggia a gareggiare alle Olimpiadi di Cesenatico. Intanto si innamora della fisica moderna, tra quantistica e astrofisica, alimentata da letture come La fisica del diavolo di James Al-Khalili e L’ordine del tempo di Carlo Rovelli, che, sostiene, ha letto dieci volte. Vorrebbe trascorrere il quarto anno all’estero, la scuola lo sconsiglia perché avrebbe potuto non ottenere il massimo alla maturità. I genitori concordano. Il liceo lo finirà in Italia, dopo la sosterranno per gli studi all’estero. Nell’autunno della quinta superiore comincia a guardare le università straniere: Oxford e Cambridge sono ormai fuori tempo massimo per fare domanda, ma viene ammessa sia a Manchester sia all’University College London. Sceglie Londra e la fisica.


«Vivevo in una stanza minuscola, ma il mondo che mi si è aperto era immenso», racconta in un’intervista. Si specializza in fisica medica, affascinata dal corpo umano come sistema fisico: il cervello come un circuito, il sangue come un fluido. Alla UCL si distingue subito: miglior studentessa del corso per due anni consecutivi, migliore allieva dell’intera facoltà di ingegneria al secondo anno. «Non sono una secchiona, ma c’è una cosa che non sopporto: perdere tempo».
Dopo una tesi triennale sull’intelligenza artificiale, Emma decide di costruire basi solide nel machine learning con una laurea magistrale a Cambridge. Oggi è a Oxford, dove svolge un dottorato in statistica e sviluppa modelli di AI applicati alla medicina, con un’attenzione particolare alle malattie neurodegenerative. Una scelta che affonda le radici in una domanda personale mai risolta: perché il nonno, sopravvissuto a due tumori, ha perso sé stesso ed è morto di Alzheimer? Già nel 2024 riceve al Quirinale il premio Giovane Italia 2024 promosso dal Cnr per valorizzare i talenti under 35 di qualsiasi ambito. E dopo il Super Nova 111 List 2025 ha ricominciato a viaggiare in tutto il mondo in occasione di convegni scientifici ai massimi livelli come la BayesComp di Singapore dove ha presentato un algoritmo di machine learning causale capace di stimare l’effetto di un trattamento medico nel tempo, costruendo una versione ridotta di un “gemello digitale” del paziente; all’ OHBM di Brisbane ha presentato un lavoro sul neuroimaging, dedicato all’armonizzazione delle immagini cerebrali anche in assenza dei dati tecnici degli scanner.
Sostegno della famiglia e determinazione sono secondo lei alla base di questi risultati straordinari: «Devo tutto all’educazione che ho ricevuto in famiglia, che ha sempre riconosciuto il mio impegno quando facevo qualcosa di bello. I miei mi hanno sempre spronata, mi hanno sempre detto ‘sì vai’, ‘sì fai’, ‘sì brava riconosciamo il tuo potenziale”, investi in te stessa, metti il 100% e noi investiamo su di te. E poi serve molto coraggio e determinazione, serve tanto lavoro e una certa dose di sicurezza in sé stessi perché per qualsiasi offerta ricevuta, per qualsiasi sì ricevuto ci sono dietro veramente tantissimi no e tantissimi rifiuti».
Continueremo sicuramente a sentire parlare di Emma Prévot.



