Quanti pensieri nella testa delle mamme quando mettono al mondo e crescono i loro figli. E quante cose vengono dimenticate.Perché si tratta di momenti struggenti, indimenticabili, commoventi, gioiosi e anche tristi, ma momenti che, uniti tutti insieme, trasformeranno in un uomo o una donna quei piccoli esseri che le mamme hanno tenuto in grembo e poi tra le braccia. Piene di gioia, fatiche, speranze e illusioni.

Ma quanti di questi pensieri vanno perduti e come ci piacerebbe a distanza di anni rievocarli per capire chi eravano e chi siamo diventare. Giorgia Lanzilli, la cui intervista, frutto dell'incontro con la nostra giornalista  Annachiara Valle, potrete leggere sul n. 20 di Famiglia Cristiana, ha deciso di sigillare per sempre tutti questi momenti e di regalarli ai figli. Dalila che ora ha 3 anni e Andrea che ne ha 2.

Il suo dono prezioso è Leggimi tra vent'anni (Mondadori) un diario che contiene tutto un tesoro di pensieri, riflessioni, emozion d'ogni genere. In cui molte mamme potranno riconoscersi e per cui i figli divenuti grandi potranno sorridere e commuoversi pensando a cosa non si fa per crescerli...

Come non dormire la notte: «in questo spazio di vita tra due giornate, che raccogli i pensieri e le energie, e senti di farcela anche se ti capiterà di pensare il contrario, e capisci di avere la forza....». O sopportare i consigli degli altri che improvvisamente irrompono nella tua vita di donna adulta e indipendente: «...prima hai il tuo bambino nel grembo e mille attenzioni rivolte a te... qualche giorno dopo hai tuo figlio tra le braccia e tanti consigli da troppe persone, spesso contrastanti, tanta curiosità sul tuo latte, sulle tue notti insonni, sul peso del tuo bimbo, e tante voci che sussurrano "ascoltami che ho ragione"».

C'è spazio nel libro anche per i momenti di sconforto: «nulla è più difficile da spiegare delle lacrime della mamma», ma anche l'amore dei genitori che a volte vacilla proprio per l'arrivo dei figli. Un allontanamento che per fortuna, dopo Dalila, con l'arrivo del piccolo Andrea, si ricompone e permette a Giorgia e Paolo, «così bravo a essere un papà, che riesce ad alleggerirmi il cuore, e che mi fa correre lungo la nostra vita....»,  di ritrovarsi: «Ci siamo innamorati, daccapo, l'uno dell'altra e ci siamo salvati. Perché l'amore fa bene, aiuta guarisce, e sostiene». 

E infine Giorgia che è di Pescara non può non dire qualcosa nel suo diario sul terremoto, sull'evento catastrofico che ha sconvolto, recentemente, la sua terra: «Ho chiuso gli occhi per un istante e, quando li ho riaperi, sdraiata accanto ai miei bambini, ho pianto per chi, gli occhi, non potrà aprirli mai più».