Come da manuale... Saranno il presidente uscente Nicolas Sarkozy e il candidato socialista François Hollande ad affrontarsi nel duello finale, nel ballottaggio di domenica 6 maggio. Hollande è arrivato in testa nel primo turno con il 28,5% dei voti, percentuale superiore a quella di Sarkozy attestato sul 26-27%. Ma il dato più significativo (e più inquietante) è l'ascesa di Marine Le Pen, leader del Fronte Nazionale, che ha sfiorato il 20%, rastrellando quasi il doppio dei voti andati a Jean-Luc Mélenchon, capo del Front de Gauche (ultrasinistra) arrivato all'11%. Deludente il risultato del centrista cattolico François Bayrou, che non è arrivato al 10%.
Si tratta di dati provvisori, basati sulle proiezioni degli exit poll e non ancora sul conteggio dei voti reali. Ma sono indicazioni sufficienti per sottolineare che i giochi non sono fatti e per annunciare, il 6 maggio, una dura battaglia all'ultimo voto tra Hollande e Sarkozy. I sondaggi preelettorali avevano visto sotanzialmente giusto, tranne che per l'ascesa di Marine Le Pen. Si erano sbagliati anche per quanto riguarda la partecipazione al voto: invece del 27-30% annunciato, l'astensione è stata appena del 19%. Per il duello finale del 6 maggio, tutto dipenderà dal riporto dei voti. Quello che si può dire fin da ora è che, nonostante l'affermazione di François Hollande, arrivato in testa al primo turno, la sinistra non è maggioritaria nel Paese.
Sommando le percentuali di Hollande, di Mélenchon, degli ecologisti e dei due candidati trotskisti, si arriva a malapena al 45%. Mélenchon ha subito invitato i suoi elettori a votare per Hollande nel ballottaggio, lo stesso ha fatto la leader ecologista Eva Joly. Ma quanti elettori di Marine Le Pen voteranno per Sarkozy? E come si distribuiranno i voti del centrista Bayrou? Ci saranno, nelle prossime due settimane, conciliaboli, trattative e patteggiamenti segreti e/o inconfessabili. Molto dipenderà anche dall'esito del grande dibattito televisivo che fra qualche giorno metterà alle prese i due finalisti Nicolas Sarkozy e François Hollande.
Si tratta di dati provvisori, basati sulle proiezioni degli exit poll e non ancora sul conteggio dei voti reali. Ma sono indicazioni sufficienti per sottolineare che i giochi non sono fatti e per annunciare, il 6 maggio, una dura battaglia all'ultimo voto tra Hollande e Sarkozy. I sondaggi preelettorali avevano visto sotanzialmente giusto, tranne che per l'ascesa di Marine Le Pen. Si erano sbagliati anche per quanto riguarda la partecipazione al voto: invece del 27-30% annunciato, l'astensione è stata appena del 19%. Per il duello finale del 6 maggio, tutto dipenderà dal riporto dei voti. Quello che si può dire fin da ora è che, nonostante l'affermazione di François Hollande, arrivato in testa al primo turno, la sinistra non è maggioritaria nel Paese.
Sommando le percentuali di Hollande, di Mélenchon, degli ecologisti e dei due candidati trotskisti, si arriva a malapena al 45%. Mélenchon ha subito invitato i suoi elettori a votare per Hollande nel ballottaggio, lo stesso ha fatto la leader ecologista Eva Joly. Ma quanti elettori di Marine Le Pen voteranno per Sarkozy? E come si distribuiranno i voti del centrista Bayrou? Ci saranno, nelle prossime due settimane, conciliaboli, trattative e patteggiamenti segreti e/o inconfessabili. Molto dipenderà anche dall'esito del grande dibattito televisivo che fra qualche giorno metterà alle prese i due finalisti Nicolas Sarkozy e François Hollande.


