Siete falchi o colombe? La vostra regola di vita è l’interesse personale o vi ispirate a un’etica che riconosce diritti e doveri? Il fine (il successo, il denaro, il potere) giustifica i mezzi oppure non tutto è lecito? I protagonisti del romanzo La cospirazione delle colombe (Bompiani) di Vincenzo Latronico hanno risolto tali dilemmi optando per la prima di queste possibilità, decidendo cioè di essere falchi, di prendere parte – per usare un’efficace metafora filosofica spiegata nel libro – alla grande “cospirazione dei falchi”.
In un mondo dominato dalla corsa al profitto, soggiogato dal mito dei soldi, in mano ai grandi speculatori della finanza, è impossibile fare diversamente, anche perché, se non siamo noi a comportarci così, saranno altri al nostro posto: essere falchi, oggi, è una scelta obbligata, tanto che non si può attribuire nessuna responsabilità a chi la esercita... Così ragionano Alfredo, Donka, Eltjon, Drina, Miles, i protagonisti di questo spietato, ma – ognuno lo verifichi da sé – realistico affresco dei nostri giorni.
Rifiutato dall’Università di Harvard, bocconiano, Alfredo rincorre opache operazioni edilizie, per avere successo, dimostrare al padre (un ricco imprenditore veneziano) che ci sa fare, primeggiare sull’amicorivale Donka; ex studente di Harvard, brillante ricercatore universitario e assistente di un barone milanese, anche l’albanese Donka ha un conto in sospeso con il padre: nel senso che vorrebbe riscattare il suo destino, quando fu truffato da una finanziaria che prometteva facile ricchezza; un altro albanese, Eltjon, non sa resistere al fascino dei soldi e si trascina di impresa in impresa per farne sempre di più; Drina lavora per rimotivare i grandi manager della finanza internazionale che, fra una speculazione e l’altra, si scoprono un po’ confusi e turbati dal dubbio; Miles è uno squalo nell’arena del XXI secolo, cinico nel perseguire i propri affari...
Latronico conduce con mano sicura la danza dei suoi attori, le cui vicende si intrecciano e sfiorano di continuo. Ossessionati dal successo, pronti a tradire padri, amici, amori e ogni criterio morale pur di ottenerlo, analfabeti dal punto di vista affettivo e relazionale, incapaci di comunicare (sempre con un Pc, un cellulare o un iPod in mano) e di ascoltare la propria coscienza e infelicità, compongono un quadro inquietante e disperato della nostra società e delle nuove generazioni. Il mondo e il futuro (il romanzo arriva al 2015) sono appannaggio dei falchi.
In un mondo dominato dalla corsa al profitto, soggiogato dal mito dei soldi, in mano ai grandi speculatori della finanza, è impossibile fare diversamente, anche perché, se non siamo noi a comportarci così, saranno altri al nostro posto: essere falchi, oggi, è una scelta obbligata, tanto che non si può attribuire nessuna responsabilità a chi la esercita... Così ragionano Alfredo, Donka, Eltjon, Drina, Miles, i protagonisti di questo spietato, ma – ognuno lo verifichi da sé – realistico affresco dei nostri giorni.
Rifiutato dall’Università di Harvard, bocconiano, Alfredo rincorre opache operazioni edilizie, per avere successo, dimostrare al padre (un ricco imprenditore veneziano) che ci sa fare, primeggiare sull’amicorivale Donka; ex studente di Harvard, brillante ricercatore universitario e assistente di un barone milanese, anche l’albanese Donka ha un conto in sospeso con il padre: nel senso che vorrebbe riscattare il suo destino, quando fu truffato da una finanziaria che prometteva facile ricchezza; un altro albanese, Eltjon, non sa resistere al fascino dei soldi e si trascina di impresa in impresa per farne sempre di più; Drina lavora per rimotivare i grandi manager della finanza internazionale che, fra una speculazione e l’altra, si scoprono un po’ confusi e turbati dal dubbio; Miles è uno squalo nell’arena del XXI secolo, cinico nel perseguire i propri affari...
Latronico conduce con mano sicura la danza dei suoi attori, le cui vicende si intrecciano e sfiorano di continuo. Ossessionati dal successo, pronti a tradire padri, amici, amori e ogni criterio morale pur di ottenerlo, analfabeti dal punto di vista affettivo e relazionale, incapaci di comunicare (sempre con un Pc, un cellulare o un iPod in mano) e di ascoltare la propria coscienza e infelicità, compongono un quadro inquietante e disperato della nostra società e delle nuove generazioni. Il mondo e il futuro (il romanzo arriva al 2015) sono appannaggio dei falchi.


