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Di Gerolamo Fazzini
In Italia solo il 32,7 per cento dei giovani fra i 18 e i 34 anni aderisce alla Chiesa cattolica. A evidenziare il netto distacco dei giovani dall’universo ecclesiale – con un picco negativo rispetto al 55,9 per cento di dieci anni fa – è l’Osservatorio giovani dell’Istituto Giuseppe Toniolo, che da anni monitora il tema. «È una generazione indifferente alla Chiesa e alle sue proposte ma non alla fede e alla ricerca di Dio», commenta la pedagogista Paola Bignardi, coordinatrice del Centro Toniolo e autrice, con la sociologa Rita Bichi, del volume Cerco, dunque credo? I giovani e una nuova spiritualità pubblicato da Vita e Pensiero, in cui ai dati sull’abbandono si affiancano spunti sul futuro della spiritualità e della Chiesa.
La ricerca è partita da una domanda – «Perché vi siete allontanati dalla Chiesa?» – a cui hanno risposto cento giovani tra i 18 e i 29 anni. «Gli under 30 non ci stanno a questo modo di credere, non a credere in assoluto. L’abbandono del modo tradizionale di credere è espressione della ricerca di un’esperienza religiosa diversa, il cui cuore è costituito dalla spiritualità», dice ancora Paola Bignardi. Da qui la domanda, come invertire la rotta? «Per non perderli occorre mettere in discussione certe forme e prassi ecclesiali, ne va del futuro della Chiesa», è l’idea di Bignardi.
Al tema giovani e spiritualità Credere dedica la copertina del numero in edicola da giovedì 11 aprile e in parrocchia domenica 14. Fra i servizi, un’intervista proprio Paola Bignardi e il racconto di un’esperienza positiva: il Centro pastorale dell’Università Cattolica di Milano che con proposte variegate, legate alle quotidianità universitaria e allo stesso tempo aperte al mondo, riesce a coinvolgere gli studenti in un cammino di crescita umana e spirituale.



