Wang Jianlin, 60 anni, è uno degli imprenditori più ricchi della Cina, si discute, a seconda della classifica che lo misura,  se sia il secondo o il quarto tra i paperoni del Dragone, ma la posizione in classifica non cambia la sostanza.  Investe in cultura e intrattenimento  e il suo nome s’appresta a pesare tra quelli che fanno girare il mondo del pallone.

Non solo perché qualche settimana fa ha acquisito il 20% dell’Atletico Madrid (dai cinesi del Pavia Calcio a Tohir all’Inter, passando per gli americani della Roma e per gli sceicchi sbarcati nel calcio inglese, l’investitore esotico non è ormai più una novità nelle società di calcio europee), quanto perché ha acquisito – per un miliardo e 50 milioni di euro - Infront, la società svizzera di marketing sportivo presieduta da Philippe Blatter  – nipote del numero uno della Fifa Joseph – che gestisce i diritti Tv di molto calcio europeo, dei prossimi due Mondiali in Asia, nonché advisor della Lega calcio per gestire i diritti della Serie A e la produzione di immagini Tv girate negli stadi. Infront mantiene l’organigramma manageriale ma può contare sull’iniezione di capitali di Wanda group per espandere il proprio raggio d’azione.

Wanda Group ha per il calcio un interesse antico, vent’anni fa aveva acquistato il Dalian F.C., squadra di calcio della città di Dalian, sede del quartier generale del gruppo, cambiandole nome in Dalian Wanda e portandola a vincere diversi campionati. Oggi la posta in gioco è diversa: si tratta di insidiare il primato mondiale dell’americana Img in materia di sponsorizzazioni sportive e diritti televisivi e magari di mettersi in gioco nella costruzione di nuovi stadi, data la forte vocazione del  gruppo nel settore immobiliare (detiene 71 alberghi, quasi 7.000 cinema, un centinaio di magazzini nella sola Cina.  E c'è anche chi pensa che l'investimento potrebbe tornare utile a candidare la Cina ai Mondiali del 2026. Il tempo dirà se l'illazione abbia o meno fondamento