Cento anni sono un traguardo ambito,salutato come un evento eccezionale dalla famiglia e dalla comunità tutta. E
se in passato era un evento raro (meno di un secolo fa, ovvero nel 1922, si contavano solo 50 centenari in Italia), ora siamo arrivati a quota 17 mila. Destinati ad aumentare sempre più. Tra di essi la componente femminile è più numerosa: nel 2015 le donne rappresentavano ben l’83,8% del totale dei centenari. Un fenomeno spiccatamente italiano poiché il nostro Paese in una lista di 163 nazioni risulta quello in cui si è sani più a lungo.  È il settore degli anziani che crescerà di più nel prossimo futuro. Una decina di anni fa i centenari erano solo 7 mila e se dal 2005 al 2015 sono raddoppiati, entro il 2030 si quintuplicheranno. Un fenomeno che si manifesta in queste dimensioni per la prima volta. Ma quali sono le componenti che consentono di arrivare a queste considerevoli età? «Esercita sicuramente un ruolo importante la genetica», spiega Nicola Ferrara, presidente della Società italiana di gerontologia e geriatria e ordinario di Geriatria all’Università di Napoli. «La componente genetica si aggira sul 37 per cento, ma tutto il resto è legato allo stile di vita, ovvero alimentazione e microclima. In generale nell’aumento dei centenari incide anche un fattore di tipo economico; con l’incremento del salario individuale aumenta l’aspettativa di vita. Una delle condizioni che permette di raggiungere questo traguardo è la mancanza di malattie. I malati infatti non ce l’hanno fatta, vanno avanti i più sani. Sembra che anche l’incidenza dei tumori dopo i 90 anni si riduca. Inoltre tra gli ultracentenari non ci sono né malati di Alzheimer né obesi». Se i centenari sono diffusi un po’ ovunque in Italia, è vero però che ci qualità della vita, non ci sono industrie, l’alimentazione è essenziale», speci‘ca il professor Ferrara. Tutti siamo interessati a capire se c’è una ricetta che favorisca una lunga e sana vita. «Fondamentale è un’alimentazione bilanciata priva di zuccheri semplici, variegata, con una buona quota di ‘bre, frutta e verdura ricche di antiossidanti”, sottolinea l’esperto. •Molte di queste persone hanno ancora l’idea che la carne sia un lusso e la mangiano raramente. Consiglio di mantenersi attivi attraverso un’attività aerobica, per esempio 10 mila passi al giorno. Scendere dal bus un paio di fermate prima, ridurre l’uso dell’auto, mantenere il peso forma, privilegiare la dieta a moderato contenuto calorico, acquisire le proteine da pesce e legumi, limitare la carne, farsi la vaccinazione antin—uenzale». sono alcuni distretti, per esempio la Sardegna, dove ce n’è una particolare concentrazione. Bisogna tenere quindi conto anche di un aspetto etnico. E se normalmente ci sono molti più ultracentenari tra le donne che tra gli uomini, tra i sardi ci sono molti centenari maschi. Un fenomeno che ha attirato l’interesse degli studiosi americani. «In quel tipo di comunità c’è una buona  qualità della vita, non ci sono industrie, l’alimentazione è essenziale», speci‘ca il professor Ferrara. Tutti siamo interessati a capire se c’è una ricetta che favorisca una lunga e sana vita. «Fondamentale è un’alimentazione bilanciata priva di zuccheri semplici, variegata, con una buona quota di ‘bre, frutta e verdura ricche di antiossidanti”, sottolinea l’esperto. •Molte di queste persone hanno ancora l’idea che la carne sia un lusso e la mangiano raramente. Consiglio di mantenersi attivi attraverso un’attività aerobica, per esempio 10 mila passi al giorno. Scendere dal bus un paio di fermate prima, ridurre l’uso dell’auto, mantenere il peso forma, privilegiare la dieta a moderato contenuto calorico, acquisire le proteine da pesce e legumi, limitare la carne, farsi la vaccinazione antin—uenzale».