Ilhan Omar aveva solo otto anni quando scoppiò la guerra in Somalia. Nata nel 1982, era la più piccola di sette figli e sua madre era morta quando era ancora una bambina. Era stata cresciuta dal padre e dal nonno quando uomini armati attaccarono la loro casa e la famiglia decise di fuggire da Mogadiscio. Finirono in un campo profughi in Kenya. Quattro anni dopo, al termine di un accurato processo di verifica, la sua famiglia ottenne lo status di rifugiati e arrivò ad Arlington, in Virginia. Era il 1995. Nel 2000 Ilhan divenne cittadina statunitense

Mentre il padre faceva col tassista e poi l’impiegato alle poste, Ilhan ha studiato , ha fatto l’educatrice, si è impegnata in politica. Eletta per il partito democratico nella Camera dei Rappresentanti del Minnesota, dal gennaio del 2019 fa parte della Camera dei Rappresentanti a Washington.

Una bella storia di riscatto, fra le tante che ci regala ancora l’America e che Omar ha raccontato anche in un libro intitolato “Ecco com'è l'America: il mio percorso da rifugiata a membro del Congresso”.

Donald Trump alla Casa Bianca
Donald Trump alla Casa Bianca

Donald Trump alla Casa Bianca

(REUTERS)

Eppure questa ex rifugiata, cittadina e rappresentante del popolo americano, ieri è stata definita garbage, cioè spazzatura dal presidente Donald Trump. Trump ha più volte usato parole sprezzanti nei confronti dell’Africa e dei migranti (nel 2018 si scagliò contro gli immigrati provenienti “da buchi di culo di Paesi”), ma ormai il suo razzismo è senza limiti. Trump ha lanciato le sue accuse durante una riunione di gabinetto alla Casa Bianca e un video sul sito del New York Times le documenta. Trump, annoiato e distratto, si è scatenato dopo la domanda di un cronista relativa allo stato del Minnesota. Proprio in queste ore l'amministrazione Trump sta lanciando un'operazione di controllo dell'immigrazione che prende di mira principalmente centinaia di immigrati somali privi di documenti nella regione di Minneapolis-St. Paul. Giovedì scorso, Trump aveva affermato che i somali stanno "conquistando" il Minnesota e che le bande somale "vagano per le strade alla ricerca di ‘prede'".

“La Somalia è a malapena un paese, non hanno nulla, sono solo capaci di correre da una parte all’altra sparandosi addosso”, ha detto Trump. “I somali non li vogliamo nel nostro paese e non li vogliamo per una precisa ragione: il loro paese puzza”. Quindi Trump ha detto che “Ilhan Omar è spazzatura”, aggiungendo: “Quando arrivano dall’inferno e non fanno altro che lamentarsi e criticare, non li vogliamo nel nostro Paese. Che tornino da dove sono venuti e risolvano i loro problemi”.

Il New York Times fa notare che, udite queste parole, “il vicepresidente JD Vance batteva il pugno sul tavolo in segno di incoraggiamento”.

Asciutta la replica di Ilan Omar agli insulti razzisti di Trump: "La sua ossessione nei miei confronti è inquietante. Spero che riceva l'aiuto di cui ha disperatamente bisogno".