E’ stata la prima università in Italia a istituire un corso di formazione sulla violenza contro le donne. Quest’anno l’Alma mater di Bologna replica e consolida l’iniziativa partita tre anni fa, nel 2013, registrandone con soddisfazione il successo. Si tratta di un seminario curriculare, ovvero con frequenza obbligatoria, riservato agli studenti del terzo anno del corso di laurea di Filosofia. 

Il tema del seminario per l’anno accademico 2015- 2016 è "La violenza contro le donne. Un problema di civiltà": 15 lezioni da febbraio a fine maggio, per un totale di trenta ore, tenute da relatori di chiara fama, appartenenti al mondo universitario e non. Tra gli altri Cecilia Robustelli, docente di linguistica, il ginecologo Carlo Flamigni, la sociologa Chiara Saraceno, la scrittrice Caterina Serra e Lea Melandri, nome storico del femminismo italiano. Dietro l’iniziativa la tenacia di due donne. Annarita Angelini, coordinatrice del corso di laurea di filosofia dell’Alma Mater, e Valeria Paola Babini, docente di storia della psicologia e responsabile scientifica del seminario.

«Abbiamo scelto la chiave multidisciplinare proprio perché si tratta di un fenomeno complesso che richiede di essere indagato sotto diversi aspetti, uscendo dagli stereotipi della spettacolarizzazione ma anche della riduzione a patologia con cui spesso viene proposto», spiega la professoressa Babini. Di qui anche il coinvolgimento di operatori del settore che affrontano il problema quotidianamente, “perché non tutto il sapere si risolve all’interno dell’accademia”.

L’anno scorso attorno all’evento è stato realizzato anche un film documentario dal titolo Di genere umano, che sarà proiettato nel corso del primo appuntamento, previsto per il 3 febbraio. Un test di gradimento ha evidenziato il successo dell’iniziativa. Le lezioni si preannunciano molto affollate. Sono 170 circa le iscrizioni degli studenti del terzo anno di corso, ma la partecipazione è aperta a tutti.