Io sono con te ovvero un film sulla figura di Maria di Nazaret. Il Festival Biblico lo presenterà domenica 22 maggio e sarà il regista Guido Chiesa, insieme ad Alberto Bourlot, professore all’Università Cattolica di Milano a farlo diventare occasione di discussione. Incuriosisce questo lavoro perché parla di Maria in modo nuovo e la descrive nei suoi gesti più normali, nella quotidianità, nel fatto di essere giovanissima e madre… Un film da vedere ma anche da leggere attentamente. In fin dei conti Io sono con te è parte di un cammino interiore del regista: “Ero apertamente disinteressato, per non dire infastidito, da tutti i discorsi relativi al religioso, in particolare a tutti gli aspetti mistico-spirituali che mi apparivano come delle fantasie irrazionali e nevrotiche”.
Poi è successo che “alla luce del percorso fatto attraverso il film e alla figura di Maria, ho incominciato a comprendere come nel Cristianesimo non solo fede e ragione vanno di pari passo, ma che la risposta a che cos’è che rende un essere umano libero? – che in fin dei conti è sempre stata la domanda latente di tutti i miei film – poteva finalmente essere formulata: la libertà dell’essere umano è stabilita dai suoi rapporti primari, dalle condizioni d’amore e rispetto con cui è stato accolto su questa terra, dal modo in cui, chi lo ha generato, si è rapportato al progetto divino”.


Parole che richiamano senza dubbio la vicenda di Maria di Nazaret, lei che si è trovata ad essere madre due volte: quando ha dato alla luce Gesù e quando lo ha educato, insieme a Giuseppe, per trent’anni. Un’esperienza non piccola… da vedere anche con gli occhi di Guido Chiesa.

“Il Signore ha creato le madri perché non può essere ovunque”
(dal film)