PHOTO
ANSA/ANGELO CARCONI
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha concesso la grazia a cinque persone, estinguendo in modo totale o parziale le pene a cui erano state condannate. Si tratta di un potere previsto dall’articolo 87 della Costituzione, esercitato dal Capo dello Stato in casi particolari, dopo un’attenta valutazione e con il parere favorevole del magistrato di sorveglianza.
I beneficiari del provvedimento sono Zeneli Bardhyl, Franco Cioni, Alessandro Ciappei, Gabriele Spezzuti e Alla F. Hamad Abdelkarim. Per ciascuno di loro, una nota pubblicata sul sito del Quirinale illustra le motivazioni della decisione, che tengono conto del percorso personale, delle condizioni di salute, del comportamento tenuto durante la detenzione e delle circostanze in cui i reati sono stati commessi.
Tra le storie più note c’è quella di Franco Cioni, 77 anni. Nel 2021, a Vignola, in provincia di Modena, uccise la moglie malata terminale soffocandola mentre dormiva. L’uomo era stato condannato a sei anni e quattro mesi di reclusione per omicidio volontario. Nella sentenza, i giudici avevano riconosciuto il contesto di profonda sofferenza in cui era maturato il gesto, sottolineando il lungo periodo di assistenza prestata alla donna, con la quale Cioni aveva condiviso oltre cinquant’anni di vita. Avrebbe dovuto scontare ancora cinque anni e mezzo di pena.
Particolarmente complesso è anche il caso di Alla F. Hamad Abdelkarim, 30 anni, di origine libica. Arrestato nel 2015 e condannato nel 2017 a trent’anni di carcere, era stato ritenuto responsabile, insieme ad altri, di un viaggio via mare conclusosi tragicamente con la morte per asfissia di 49 migranti. All’epoca dei fatti aveva vent’anni. La grazia concessa dal presidente Mattarella è parziale: la pena residua viene ridotta a nove anni, dopo che Abdelkarim ne ha già scontati dieci.


Il fermo immagine, tratta da un video di repertorio, mostra Abdelkarim Alla F. Hamad, graziato dal presidente Mattarella
(ANSA)Nella motivazione del provvedimento, la Presidenza della Repubblica fa riferimento al «proficuo percorso di recupero» intrapreso durante la detenzione e al «contesto particolarmente complesso e drammatico» in cui il reato si è verificato. Durante gli anni di carcere, Abdelkarim ha anche scritto un libro autobiografico, Perché ero ragazzo, pubblicato recentemente, in cui racconta la propria storia e il cammino umano vissuto in prigione.
Le altre grazie riguardano situazioni personali diverse, accomunate dalla valutazione positiva del percorso di reinserimento e dalla finalità rieducativa della pena, richiamata dall’articolo 27 della Costituzione.
Alessandro Ciappei, condannato per una truffa risalente a oltre dieci
anni fa, valutata di modesta gravità e legata a una condotta
occasionale; e Gabriele Spezzuti, per il quale è stata estinta la parte
residua di una pesante multa legata a reati di droga commessi nel 2005,
dopo l’espiazione della pena detentiva e in assenza di ulteriori
condotte illecite
Con questo atto, il presidente Mattarella ribadisce che la giustizia non è solo applicazione della legge, ma anche capacità di discernimento, attenzione alla persona e riconoscimento della possibilità di cambiamento. Un richiamo forte, soprattutto in questo tempo segnato da conflitti, migrazioni e fragilità, al valore della dignità umana e della responsabilità istituzionale.
Nel corso del secondo mandato, il Capo dello Stato ha concesso 27 grazie su oltre 1.500 pratiche esaminate. La stragrande maggioranza delle richieste è stata rigettata o archiviata, spesso perché le esigenze di tutela
risultavano già soddisfatte da sospensioni condizionali o misure alternative al carcere.



