Da un Tg della sera vengo a sapere che i nostri parlamentari, come un sol uomo, si sono opposti a tagliarsi i loro stipendi e privilegi. Finalmente! Sì, finalmente! Era ora che mostrassero la loro vera faccia. E facessero capire ai cittadini che se sono in Parlamento è solo per riempirsi le tasche di soldi! Dopo aver messo le mani nelle nostre tasche. Del bene e del futuro del Paese non gliene importa un bel niente. Ci sta bene, a noi “pecoroni”, che non ci siamo ribellati di fronte a tante “porcate”, limitandoci solo a blande dimostrazioni. Se fossero ancora vivi i giovani che nel ’43-44 si sono dati alla macchia e hanno organizzato la Resistenza, le cose andrebbero meglio. La “casta” ci ha portati sull’orlo del fallimento. Sarebbe giusto che pagassero per la loro irresponsabilità. “Chi rompe paga”, non fa pagare gli altri. Cari giovani, svegliatevi! È in gioco il vostro futuro. Un brutto giorno sarete alla fame.


“Catullo”, ex partigiano

Quanta fatica da parte della “casta” a rivedere privilegi e compensi spropositati! Il buon senso, quello di un buon padre di famiglia in un momento di difficoltà, non fa breccia nella loro mente. Non capiscono che, per primi, devono dare il buon esempio. Altrimenti, non sono credibili nel chiedere sacrifici agli altri. La loro insensibilità è direttamente proporzionale al calo di consensi che hanno nella società. L’unico loro riferimento è il Palazzo. Non conoscono più il mondo esterno, che li punirà.