Le scrivo a proposito dell’articolo “Cristiani perseguitati, la Cei accusa l’Europa: indifferente” (FC n. 32/2014). Ma non c’è giustizia senza verità. Infatti, non si accenna mai che i cristiani non sono perseguitati per la loro fede, ma perché in tempi passati hanno commesso molti errori. Nelle missioni venivano aiutati solo i credenti, gli altri dovevano prima convertirsi al cristianesimo. I cristiani erano una comunità ricca e privilegiata, vicina ai poteri forti e ai potenti. Ecco le ragioni delle persecuzioni: la storia presenta sempre il conto. Questo è quanto ricordo io. Le sarei grata se potesse chiarirmi come sono andate realmente le cose. Se non si riconoscono i propri errori non si può dialogare con nessuno.
ANNA L
La Chiesa dialoga con tutti proprio perché, contrariamente ad altri, ha saputo riconoscere gli errori del passato. Se ne sono fatti portavoce Giovanni Paolo II in occasione del Giubileo del Duemila e, più di recente, anche papa Francesco. Ma ci riferiamo a questioni di portata storica come le Crociate, l’Inquisizione, le Guerre di religione ecc., che riguardano il passato. Oggi, la Chiesa si distingue ovunque per la sua azione solidale nei confronti di tutti, senza distinzione di appartenenza religiosa. Non fa opera di proselitismo, ma testimonia Cristo e il Vangelo.
ANNA L
La Chiesa dialoga con tutti proprio perché, contrariamente ad altri, ha saputo riconoscere gli errori del passato. Se ne sono fatti portavoce Giovanni Paolo II in occasione del Giubileo del Duemila e, più di recente, anche papa Francesco. Ma ci riferiamo a questioni di portata storica come le Crociate, l’Inquisizione, le Guerre di religione ecc., che riguardano il passato. Oggi, la Chiesa si distingue ovunque per la sua azione solidale nei confronti di tutti, senza distinzione di appartenenza religiosa. Non fa opera di proselitismo, ma testimonia Cristo e il Vangelo.


