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Egregio direttore, dopo le elezioni per l’ennesima volta si parla di cristiani in politica. C’è un disagio evidente tra quanti militano nei partiti di sinistra e di destra. Mi sembra che da un po’ di tempo si stia facendo “melina”. Ci si passa e ripassa la palla del problema, ma nessuno si butta a fare qualcosa di fantasioso e nuovo che sblocchi la situazione. Perché nel sindacato è possibile lavorare assieme e nella politica no? Si auspicano luoghi nuovi e altrove, ma dove? E chi li deve ricercare e l’esploratore avrà il mandato da chi? I partiti attuali in Parlamento sono così tutti inospitali? Sto pensando al partito di Italia viva, per esempio: anche lì ci sono politici che vengono dal mondo cattolico, perché questo partito non si decide a “virare” decisamente e a diventare una casa dove sia possibile portare avanti laicamente la dottrina sociale della Chiesa? Sarebbe interessante fare un giro nei partiti e sentire le loro posizioni. Chiedendo: ma i cattolici sono solo buoni come portatori di voti? Con questo andazzo di fare politica ondivaga e chiacchierona, fra poco saranno gli elettori a dire ai partiti «Ciao, ciao» prima di recarsi alle urne.
FRANCESCO FERRARI - Merate (Lc)
Ci può essere un unico partito che porti avanti la dottrina sociale della Chiesa? Non mancano i tentativi, ma probabilmente i cattolici non sono più così appetibili, nemmeno come portatori di voti. L’andazzo attuale dei partiti, in realtà, e purtroppo, spinge molti a dire «Ciao, ciao» alle stesse urne. Come prova il crescente astensionismo. In realtà, il tema dei cristiani in politica è controverso. Una possibile soluzione prescinde dai partiti, almeno in prima istanza. E consiste nell’impegno, che oggi non manca, in quella che è la “vera politica”, cioè un lavoro concreto, dal basso, a favore degli altri, dei cittadini e dell’intera società. L’impegno sociale dei cristiani, a tutti i livelli, compresa l’attenzione agli ultimi e ai bisognosi, la cura educativa, l’attenzione per l’ambiente, è la prima forma di politica, è quell’humus da cui possono nascere politici che abbiano a cuore il bene comune, che cerchino il dialogo e si diano da fare per gli altri. Partendo dalle amministrazioni locali per arrivare con questo spirito a lavorare nelle diverse realtà istituzionali del Paese.



