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Al solito, anche le elezioni amministrative di domenica 31 maggio in sette Regioni (ma si vota anche in oltre mille Comuni) sono un test politico nazionale. Il segretario del Pd e premier Matteo Renzi sogna il sei a uno (il Veneto è dato per scontato al governatore uscente Zaia) ma le difficoltà non mancano, a cominciare dalla Campania, dove il candidato favorito del Pd Vincenzo De Luca (criticato per molte candidature “impresentabili”) deve vedersela contro il governatore uscente Stefano Caldoro.
Nelle Marche il favorito è il candidato Pd Luca Ceriscioli. Anche in Toscana, Puglia e Umbria non dovrebbero esserci sorprese. La vera sfida, per Renzi, è la Liguria, dove la candidata Raffaella Paita (colpita da avviso di garanzia e con la defezione polemica di Cofferati), affronterà il delfino di Berlusconi Giovanni Toti. L’orizzonte nazionale è un rimpasto di Governo in virtù dei nuovi equilibri. Anche in questo caso, nulla di nuovo.
Nelle Marche il favorito è il candidato Pd Luca Ceriscioli. Anche in Toscana, Puglia e Umbria non dovrebbero esserci sorprese. La vera sfida, per Renzi, è la Liguria, dove la candidata Raffaella Paita (colpita da avviso di garanzia e con la defezione polemica di Cofferati), affronterà il delfino di Berlusconi Giovanni Toti. L’orizzonte nazionale è un rimpasto di Governo in virtù dei nuovi equilibri. Anche in questo caso, nulla di nuovo.



