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A meno di tre mesi dall’inizio dei Giochi Paralimpici Invernali di Milano-Cortina, in programma dal 6 al 15 marzo 2026, e a 52 dalla rassegna a cinque cerchi, il mondo dello sport paralimpico italiano è scosso da una crisi istituzionale di forte impatto: il Comitato Italiano Paralimpico (CIP) ha deciso di commissariare la Federazione Italiana Sport Invernali Paralimpici (FISIP) a seguito delle gravi tensioni interne e delle indagini che coinvolgono il presidente della federazione, Paolo Tavian.
La decisione, adottata all’unanimità dalla Giunta Nazionale del CIP e ratificata dal Consiglio Nazionale, è stata motivata dalla constatazione di “disfunzionamenti negli organi e negli uffici federali”, una situazione ritenuta troppo grave per essere ignorata a pochi mesi dalla rassegna paralimpica invernale che l’Italia ospiterà con ampia risonanza internazionale.
Secondo le ricostruzioni, l’inchiesta interna alla FISIP si concentra su accuse di abusi psicologici, molestie, minacce e comportamenti discriminatori legati al presidente Tavian, sospettato di aver tenuto verso dirigenti e collaboratori atteggiamenti lesivi di correttezza, rispetto e dignità sul luogo di lavoro.
Le accuse più gravi riguardano in particolare episodi che avrebbero coinvolto la allora segretaria generale della federazione, Sonia Nolli: in base alle cronache, alcuni comportamenti contestati avrebbero determinato un clima di forte tensione, con ricadute anche sulla salute psicologica del personale e dimissioni di collaboratori. La vicenda aveva già registrato segnali di forte criticità nelle settimane precedenti, con la sostituzione del procuratore federale che stava coordinando l’inchiesta e mosse di riorganizzazione interna che avevano acceso ulteriori tensioni. la Repubblica
Il commissariamento e le motivazioni del CIP
Nella nota ufficiale, il CIP ha evidenziato come, nonostante numerosi tentativi di gestione interna e interlocuzioni dirette con Tavian, la situazione fosse diventata “non più procrastinabile”, anche per tutelare l’attività sportiva, la preparazione degli atleti e la serenità dell’intero movimento paralimpico nazionale.
Il presidente del CIP, Marco Giunio De Sanctis, ha spiegato che la misura non rappresenta un giudizio personale ma un atto dovuto di responsabilità istituzionale: garantire continuità gestionale e stabilità in un periodo estremamente delicato, quando gli atleti sono nel pieno delle loro fasi di preparazione per le competizioni.
Il commissariamento implica che la FISIP sarà temporaneamente guidata da un commissario straordinario nominato dal CIP, che avrà il compito di ristabilire regole di governance, trasparenza e correttezza istituzionale, oltre a garantire che l’attività sportiva federale prosegua senza interferenze che possano compromettere la partecipazione alle Paralimpiadi. La nomina di un nuovo organo di gestione sostitutivo è finalizzata a tutelare gli atleti e gli staff tecnici nazionali, affinché possano concentrarsi esclusivamente sugli obiettivi sportivi senza ulteriori tensioni o distrazioni organizzative.
L’impatto sulla preparazione paralimpica
La situazione arriva in un momento in cui la preparazione degli atleti paralimpici italiani è ormai nel vivo, a poche settimane dal via ufficiale dei Giochi. Pur essendo un evento connotato da grande attesa e orgoglio nazionale, la vicenda all’interno della principale federazione degli sport invernali paralimpici rappresenta un serio segnale di allarme sulla qualità delle strutture di governance nello sport italiano e su come tali dinamiche possano riverberarsi sulla vita quotidiana e la performance degli atleti e dei loro team.
Al momento, oltre alle dichiarazioni istituzionali del CIP, non sono circolate reazioni ufficiali da parte delle associazioni di atleti paralimpici o dei rappresentanti governativi dello sport. Tuttavia, l’attenzione mediatica e l’opinione pubblica restano fortemente concentrate sulla gestione della crisi, con la speranza che il movimento dello sport paralimpico nazionale possa superare questa fase con rinnovata energia e trasparenza.





