Desidero ringraziarvi di cuore perché con i vostri scritti contribuite alla crescita della nostra famiglia. Le “interferenze” di questa società sono davvero tante ed è necessario essere coesi per superarle. Un altro grazie va ai nonni, sempre disponibili e presenti alle necessità della mia famiglia; al parroco don Oscar, testimone credibile della fede; a Cesare, sindaco del paese, sempre attento alle esigenze dei concittadini; alle insegnanti delle scuole locali, che hanno ancora lo spirito formativo “di una volta”; ai miei parenti che, nonostante tutto, mostrano come sia possibile “l’utopia” delle unioni coniugali; ai miei colleghi di lavoro, che sanno ancora cosa sia la convivenza civile; a tutti i cari amici… e, non ultimo, alla nostra Famiglia Cristiana, che ci fa sentire parte di qualcosa di più grande. La lettura della rivista è stimolante e costruttiva, ci aiuta a costruire le solide fondamenta di cui parla Gesù. Insomma, l’anno appena trascorso non è tutto da buttare via.
PAOLO V.

Parole controcorrente, in questi tempi, dopo che abbiamo sentito ogni improperio contro il 2013, considerato “orribile” sotto tanti punti di vista. A chi mi chiedeva una considerazione sull’anno appena trascorso, anch’io ho cercato di salvare qualcosa di buono, nonostante la grave crisi. Alla profonda amarezza per un Paese meraviglioso come l’Italia, devastato da una classe politica incompetente e corrotta, ho contrapposto la speranza della Chiesa di papa Francesco, mai così vicina alle sofferenze della gente.