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L’Emilia Romagna è la prima regione italiana a dotarsi di una legge per rendere obbligatorie le vaccinazioni per i bimbi che accedono all’ asilo nido. È pronta al varo, infatti, la nuova legge regionale sui servizi per la prima infanzia che anticipa il principio che il ministro per la Salute Beatrice Lorenzin aveva annunciato di voler estendere a tutte le scuole. La legge regionale prevede che potranno iscriversi agli asili nido pubblici comunali e a quelli privati convenzionati solo i bimbi con il libretto delle vaccinazioni in regola. «Il principio è che quando si entra in una comunità con un figlio così piccolo vadano tutelati tutti gli altri, anche quelli che non possono ancora essere vaccinati perché troppo piccoli o con le difese immunitarie troppo basse», ha dichiarato Sergio Venturi, assessore alle Politiche per la Salute.
Indubbiamente il caso drammatico della bambina di 28 giorni morta di pertosse al Policlinico Sant’Orsola di Bologna lo scorso autunno ha contribuito a sollevare l’allarme e ad animare il dibattito. D’altra parte i dati a disposizione confermano un calo della copertura delle vaccinazioni pressoché costante negli ultimi anni. Per la prima volta in Emilia Romagna le coperture delle vaccinazioni antipoli, antidifterite, antitetano e antiepatite B dei bimbi di due anni sono scese al di sotto del 95%.
L’idea di intervenire sull’asilo nido, secondo i legislatori, consente di intercettare i bambini prima del loro ingresso nella scuola dell’obbligo.
La legge ora passerà alla discussione dei sindaci e della comunità scientifica e potrebbe già entrare in vigore a partire dal prossimo mese di luglio. Intanto il fronte dei genitori continua a essere diviso e la “guerra” è più che mai animata sul web. In Romagna, dove si registrano i tassi di copertura più bassi, sono attive sia le sedi dei comitati anti-vaccini sia delle mamme “pro-vax”. Proprio da una mamma di Cesena, Alice Pignatti, qualche mese fa era partita una sottoscrizione online per chiedere al Ministro di rendere obbligatoria la vaccinazione per l’iscrizione a scuola, una sottoscrizione che a tutt’oggi ha raccolto 33.000 firme.
Indubbiamente il caso drammatico della bambina di 28 giorni morta di pertosse al Policlinico Sant’Orsola di Bologna lo scorso autunno ha contribuito a sollevare l’allarme e ad animare il dibattito. D’altra parte i dati a disposizione confermano un calo della copertura delle vaccinazioni pressoché costante negli ultimi anni. Per la prima volta in Emilia Romagna le coperture delle vaccinazioni antipoli, antidifterite, antitetano e antiepatite B dei bimbi di due anni sono scese al di sotto del 95%.
L’idea di intervenire sull’asilo nido, secondo i legislatori, consente di intercettare i bambini prima del loro ingresso nella scuola dell’obbligo.
La legge ora passerà alla discussione dei sindaci e della comunità scientifica e potrebbe già entrare in vigore a partire dal prossimo mese di luglio. Intanto il fronte dei genitori continua a essere diviso e la “guerra” è più che mai animata sul web. In Romagna, dove si registrano i tassi di copertura più bassi, sono attive sia le sedi dei comitati anti-vaccini sia delle mamme “pro-vax”. Proprio da una mamma di Cesena, Alice Pignatti, qualche mese fa era partita una sottoscrizione online per chiedere al Ministro di rendere obbligatoria la vaccinazione per l’iscrizione a scuola, una sottoscrizione che a tutt’oggi ha raccolto 33.000 firme.



