La notizia che, ultimamente, più
mi ha turbato è quella delle stragi
in due chiese cristiane a Lahore, in
Pakistan, a seguito delle quali la folla
ha linciato e bruciato due presunti
fiancheggiatori dei terroristi suicidi.
Pur comprendendo la disperazione e
la rabbia di quelle persone, mi sono
vergognato per loro. Pur essendo cattolici,
hanno reagito con violenza e
in modo vendicativo, piuttosto che
rivolgersi alla polizia e ai tribunali.
Gesù e le prime comunità cristiane
ci hanno insegnato il perdono, hanno
testimoniato tutt’altro! Eppure, la
scorsa settimana abbiamo ascoltato
in chiesa: «Se il chicco di grano muore...
produce molto frutto». E Gesù ci
dice di «amare i propri nemici». Questo
è il folle messaggio del Vangelo
in cui diciamo di credere! I cristiani
come monsignor Romero, don Pino
Puglisi, il missionario padre Daniele
Badiali... l’hanno testimoniato e i
loro frutti li vediamo germogliare. Mi
dispiace molto non aver udito alzarsi
dalla Chiesa cattolica nessuna voce
per condannare il linciaggio avvenuto
in Pakistan.
DAVIDE P. - Faenza
È difficile sapere con esattezza che
cosa davvero sia avvenuto dopo l’attentato
alle due chiese cristiane di Lahore
in Pakistan. Quel che è certo è che i cristiani
sono stati vittime di un brutale
attentato, con morti e feriti. E che non
c’è stata sufficiente protezione da parte
della polizia locale. La vendetta non fa
parte del Vangelo, ma i cristiani hanno
diritto a essere difesi e protetti. E a manifestare
la propria fede, ritrovandosi a
pregare assieme la domenica, senza dover
rischiare la vita. È quanto ha chiesto
papa Francesco, molto addolorato per
questi attentati, denunciando anche la
persecuzione a danno dei cristiani, che
«il mondo cerca di nascondere».