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mercoledì 29 novembre 2023
 

Domenica 24 settembre 2023 - IV dopo il martirio di san Giovanni il precursore

Se dovessimo trovare una parola chiave per il brano di Vangelo della domenica odierna, potrebbe essere segni. La folla che si sposta in cerca di Gesù e dei suoi discepoli lo fa per i segni straordinari che ha visto compiere o, almeno, per una semplificazione di essi. Così dice il Signore a coloro che lo cercavano: «Voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati». Le persone avevano ridotto le opere di Gesù al fatto di essere stati sfamati, di essersi saziati, di aver avuto una risposta a una necessità impellente; non erano state capaci di comprendere il senso di quei segni straordinari che il Figlio di Dio aveva compiuto in mezzo a loro. Nelle parole di Gesù si intravede l’invito ad avere un nuovo sguardo nei confronti di quanto avevano visto accadere, di aprire il loro cuore per accogliere il messaggio dirompente che Egli stava comunicando a loro.
Se cerchiamo il significato della parola segno troviamo: “oggetto, fatto o fenomeno che costituisca indizio o prova, o che si possa ricondurre a un significato”. Chi apre i propri occhi con fede guarda le opere compiute da Gesù e ritrova segni della cura di Dio Padre per ogni uomo e ogni donna, scorge il vero volto di Dio e scopre il suo progetto di salvezza che sta mettendo in atto. Ecco perché Gesù dice alla folla che non aveva visto dei segni, perché si era fermata al cibo mangiato, alla guarigione ricevuta. Vale la pena porsi una domanda: perché noi andiamo alla ricerca di Gesù? Perché abbiamo visto dei segni o perché siamo stati saziati? Abbiamo, quindi, la capacità di vedere i segni che Dio compie nella nostra vita, sappiamo decifrarne il significato? O ci fermiamo all’apparenza di ciò che accade?

Nel dialogo tra Gesù e la folla, quest’ultima dichiara chiaramente di non aver còlto il segno che Egli ha compiuto: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Il Signore cerca di far loro capire che l’errore è stato soffermare lo sguardo su chi ha fisicamente dato la manna da mangiare, senza andare oltre e scoprire chi aveva donato la manna a Mosè. Questa tentazione di fermare lo sguardo su chi è strumento, senza ricordarsi che chi conta realmente è Colui del quale si è strumento, è una tentazione vera anche per noi. Ogni volta che ancoriamo la nostra fede ai testimoni di Dio e non sappiamo lasciarci aiutare da loro ad alzare lo sguardo verso il Padre, stiamo vivendo la stessa tentazione della folla del Vangelo. Vi è una sola persona che può saziare pienamente la nostra fame, che possiede tutte le risposte ai nostri dubbi, che può donarci la gioia che non conosce limiti: questo è Gesù, solo Lui che vive la piena comunione con Dio Padre.
Iniziamo ad andare alla ricerca, giorno dopo giorno, dei tanti piccoli e grandi segni che si nascondono nella nostra vita, che ci riconducono a Colui che non ci abbandona mai e mai smette di amarci.


21 settembre 2023

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