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lunedì 07 ottobre 2024
 

Domenica 29 ottobre 2023 - II dopo la Dedicazione

In questa seconda domenica dopo la dedicazione del Duomo, la liturgia della Parola ci propone un passo del vangelo di Matteo nel quale il Signore Gesù mostra ai suoi discepoli come sarà il regno dei cieli. L’immagine utilizzata è quella di una rete che raccoglie ogni genere di pesce; fuori di metafora, le porte del regno dei cieli non prevedono esclusione a priori, ogni uomo e ogni donna è invitato a superarle. Alla fine dei tempi «verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni», queste sono le parole usate dal Signore.

Due quindi sono i punti cardine di questo passo: la partecipazione universale delle genti alla salvezza e la possibilità di privarsi di essa. Ebbene sì, la suddivisione tra buoni e cattivi altro non è che la manifestazione delle conseguenze delle nostre scelte o, detto con parole diverse, il frutto del rispetto da parte di Dio e dell’esercizio da parte nostra della libertà che ci è stata donata. Se, quindi, l’appartenenza a un gruppo o all’altro è diretta conseguenza della nostra libertà, allora l’unico modo per non entrare a far parte del Regno è autoescludersi, rifiutare la salvezza che Dio solo può concederci. Tutto questo deve diventare uno stimolo per noi a impegnarci, giorno dopo giorno, a rientrare nel gruppo dei buoni, di coloro che hanno saputo ascoltare la Parola e hanno vissuto seguendo le sue indicazioni. Sarà nostra premura non cadere nell’errore di sottovalutare le conseguenze delle nostre scelte, credendo che esse influenzino soltanto il qui ed ora. Sapere di essere l’unica possibile causa della mancata salvezza ci deve responsabilizzare e non terrorizzare, rafforzati e rincuorati dalle porte del Regno spalancate per ciascuno di noi.

San Paolo ai Filippesi scrive così: «Dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso ciò che mi sta di fronte, corro verso la mèta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù». La vita di ogni uomo e ogni donna è una corsa verso la meta che ci ha promesso Dio, verso la salvezza, e finché ricorderemo il legame che intercorre tra l’oggi e l’eternità, avremo l’approccio corretto nell’affrontare le scelte che si presentano di giorno in giorno. Chi si comporterà da nemico della croce di Cristo sarà condannato alla perdizione, poiché si sarà privato della salvezza: sono coloro che «si vantano di ciò di cui dovrebbero vergognarsi e non pensano che alle cose della terra». Ecco perché è fondamentale che il nostro sguardo resti fisso rivolto verso la croce, porta che si spalanca sulla salvezza.

Quanto siamo capaci di allargare il nostro sguardo, di non essere preoccupati dai soli problemi quotidiani e di avere un respiro più ampio? Ci rendiamo conto che il giudizio divino non è altro che il rispetto totale della nostra libertà? Abbiamo coscienza che le porte del Regno sono senza selezione all’ingresso? Chiediamo nella preghiera che il Signore ci aiuti a gioire della bellezza del Regno, che aspetta di accogliere ciascuno di noi.


26 ottobre 2023

 
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