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domenica 02 aprile 2023
 

Domenica di Pentecoste - Anno B - 23 maggio 2021

Il difensore del creato e di ogni creatura

«Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me [...]. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità». Giovanni 15,26-27; 16,12-15

Che cosa è, Chi è, lo Spirito Santo? Chi è questo misterioso paraclito promesso come dono dal risorto? Chi è colui che è «Spirito della verità, e vi guiderà a tutta la verità»? Lo Spirito nella Bibbia e nei Vangeli è molte cose (è soffio, vivifica, bagna, lava, rialza, raddrizza, consola…).

Giovanni ama ricordarci che lo Spirito è il paraclito, cioè l’avvocato, il difensore, colui che sta dalla nostra parte, che ci protegge e ci salva. Nella Bibbia lo abbiamo imparato a conoscere nel libro di Giobbe, quando sul suo mucchio di letame invoca un avvocato che lo possa difendere da Dio stesso che lo aveva schiantato pur essendo innocente. Giobbe ci dice che l’invocazione dello Spirito è spesso la risorsa di ultima istanza dei poveri, di chi sa di essere innocente e si sente abbandonato da tutti, persino da Dio, ma non dal suo Spirito.

Gesù in croce gridò l’abbandono di Dio, ma continuò a essere accompagnato dallo Spirito, che non lo lasciò mai neanche durante quell’urlo tremendo che squarciò il velo del tempio e delle religioni. E poi fu lo Spirito che prese parte alla resurrezione, ridonandogli quel soffio reso sulla croce.

Questo Spirito consolatore arriva come un “angelo”, come l’amico buono che torna e ci consola. È il paraclito colui che arriva come «padre dei poveri». È splendido che nella Bibbia il primo angelo arrivi sulla terra per consolare Agar, una schiava cacciata via nel deserto dalla sua padrona invidiosa. La prima teofania e la prima annunciazione sono per lei (Genesi 16).

Il dono del paraclito è ancora molto altro. Se riusciamo ad alzarci ogni mattina quando la notte prima pensavamo di non farcela più, è perché il paraclito è all’opera, e bacia la ferita delle nostre anime mentre ancora dormiamo e sogniamo. E le cura. Non sapremo mai quante visite notturne, moltissime in sogno, ci hanno consentito di continuare a vivere e a sperare contro ogni speranza. Lo Spirito ama moltissimo aleggiare sulle carceri, sui centri di prima accoglienza, nelle corsie delle terapie intensive, nelle case dei poveri.

È Lui che fa fiorire i sorrisi nel volto dei bambini che cercano cibo nelle discariche, che fa affiorare la gioia dentro le disperazioni. È la festa dei diseredati, è il canto di chi non ha più fiato. Non lo vediamo, ma «del tuo Spirito, Signore, è piena la terra». La terra è abitata dallo spirito. E tutti ne facciamo esperienza, anche se non lo riconosciamo.

LA DOTE DELLA DISCREZIONE.

Fa parte delle doti dello Spirito di Dio non farsi riconoscere. Agisce, cambia il cuore e cambia il mondo, senza dircelo. Anche questa discrezione è espressione dell’amore-a-gape nella forma dello Spirito. Non tutti sappiamo o vogliamo fare l’incontro con il Figlio o con il Padre. Ma moltissimi, forse tutti, abbiamo incontrato nella vita almeno una volta questo spirito consolatore, o lo incontreremo in un pianto futuro disperato che all’improvviso fiorirà in speranza.

Lo spirito c’è già, ma ama essere chiamato. Quando lo chiamiamo prendiamo coscienza della sua presenza proprio nel gesto di chiamarlo. La terra è stupenda per molte cose, soprattutto perché è la dimora dello Spirito, il paraclito del creato e di ogni creatura. Non dovremmo smettere mai di essere grati.


20 maggio 2021

 
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