Mt 17,22-27 - Santa Chiara, Vergine - Memoria (11 agosto 2025)

Il pretesto della riscossione della tassa del Tempio fa dire a Gesù una cosa che troppo spesso, come credenti, abbiamo dimenticato: dobbiamo comportarci da figli, non da servi.

“«Che cosa ti pare, Simone? I re di questa terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli altri?». Rispose: «Dagli estranei». E Gesù: «Quindi i figli sono esenti»”. Passiamo la nostra vita vivendo la nostra esperienza di fede come se dovessimo sempre pagare un tributo a Dio per tenerlo buono, per attirarlo dalla nostra parte, per ottenere da Lui qualche beneficio. È il tipico atteggiamento dei pagani, ma è anche il tipico atteggiamento di coloro che si sentono sottomessi a un’autorità e cercano di gestirla nel migliore dei modi.

Pregare con un atteggiamento simile a cosa può giovare? Credere in un Dio come se fosse un padrone, come potrebbe farci fare l’esperienza della salvezza? È questa la questione di fondo che il Vangelo di oggi solleva: ci sentiamo realmente figli oppure siamo degli eterni schiavi travestiti da buoni servi fedeli e devoti? Osserviamo i sentimenti del nostro cuore e domandiamoci se siamo dominati dalla paura e dal senso di colpa oppure se c’è dentro di noi fiducia e gratitudine. Se c’è paura e senso di colpa significa che siamo schiavi, se invece c’è fiducia e gratitudine allora significa che siamo figli. Chiediamo la grazia di essere figli fino in fondo. Credo che questo sia stato il segreto di Chiara d’Assisi. Solo la forza di sentirsi figlia amata le ha dato il coraggio di compiere una rivoluzione alla pari di Francesco.

Vai alle LETTURE DEL GIORNO