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domenica 23 marzo 2025
 

In Sant’Antonio da Padova vediamo la misura traboccante dell'amore evangelico

Mt 5,20-26 - Sant'Antonio di Padova, dottore della Chiesa, Memoria (13 giugno 2024) - 

“Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli”. Non ci è chiesto di essere brava gente (già sarebbe tanto) ma ci è chiesto di essere santi. La differenza è radicale: per essere onesti basta fare il bene che ci viene richiesto, per essere santi bisogna saper fare anche il bene a cui non siamo obbligati.

La santità è superare i confini dello schema. I santi amano sempre in maniera eccessiva, fuori dagli schemi. Sono per loro natura sovrabbondanti. Oggi festeggiamo Sant’Antonio da Padova, e vediamo in lui proprio la misura traboccante del Vangelo. Avrebbe potuto restarsene in Portogallo nel suo bel Monastero a continuare a studiare e ad accontentarsi della sua già onesta vita, ma sente che vivere il Vangelo è fare di più, è lasciare tutto, è rischiare, è abbandonarsi alle mani di Dio, è lasciarsi condurre dalla Provvidenza.

Vivere il Vangelo è avere passione per la gente, è odiare le ingiustizie, è fare del bene in tutti i modi possibili e immaginabili. Vivere il Vangelo è predicare una parola che non sempre accarezza e consola ma a volte smuove i cuori alla conversione al cambiamento. Antonio da Padova è stato un uomo così, un uomo che ha superato i semplici argini dei comandamenti e in maniera creativa ha fato molto di più. Forse per questo è così amato, e forse per questo continua a sovrabbondare di grazie perché da quando ha preso gusto a esagerare non riesce più a fermarsi.

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12 giugno 2024

 
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