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martedì 25 marzo 2025
 

Amare è custodire l’altro affinché trovi la forza di affrontare le prove della vita

Gv 17,11b-19 - Mercoledì della VII settimana di Pasqua (15 maggio 2024) - 

Non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li custodisca dal maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo”. È una dichiarazione d’amore bellissima quella che fa Gesù nel Vangelo di oggi. Amare infatti non è l’illusione di poter proteggere l’altro da tutti o di togliergli tutte le prove della vita, ma è custodire l’altro affinché trovi la forza di affrontare il male e le prove che inevitabilmente la vita mette davanti. E la maniera di vivere la custodia Gesù la esplicita così:  “Consacrali nella verità. La tua parola è verità”.

Essere consacrati nella verità significa essere segnati in maniera indelebile da ciò che può sempre salvarci dalla menzogna del mondo. Questa unzione noi cristiani la riceviamo dalla Parola, e soprattutto dal Vangelo. Chi usa il Vangelo come criterio per vivere la propria vita può stare nel cuore del mondo senza la preoccupazione di esserne sopraffatto. Rimanere immuni dalle logiche di egoismo, sopraffazione, violenza, possesso e molto altro è possibile solo se c’è qualcosa che ci immunizza da quello spirito del mondo che fa dire a Gesù parole durissime nei confronti di Pietro: “Torna dietro di me Satana, perché tu mi sei di scandalo poiché tu non pensi secondo Dio ma secondo gli uomini”. 

Un cristiano deve sempre chiedersi: “sto ragionando secondo Dio o secondo gli uomini?”. La posta in gioco è seria perché riguarda la gioia di vivere, e per amore di questa cosa così seria Gesù non ha nessuna remora a offrire se stesso: “per loro io consacro me stesso, perché siano anch'essi consacrati nella verità”.

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14 maggio 2024

 
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