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mercoledì 21 maggio 2025
 

Non si può essere gelosi del bene, ma solo felici ovunque esso si manifesti

Gv 16,29-33 - Santa Rita da Cascia, Mem. fac. (22 maggio 2024) - 

“Giovanni gli disse: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demòni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato, perché non era dei nostri»”. La preoccupazione di Giovanni sembra zelo nei confronti del Signore ma in realtà è una patologia che Gesù cerca di correggere immediatamente: «Non glielo proibite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me. Chi non è contro di noi è per noi”.

La fede non è un bene da custodire con gelosia, ma da mettere a disposizione di tutti. Dovremmo essere felici che Dio opera anche fuori dai nostri schemi e agisce fuori dal nostro seminato. Ovunque c’è un uomo e una donna che mettono in pratica il Vangelo lì agisce la potenza di Dio e questo non può che renderci felici. Basta guardare la storia di molti santi e accorgersi come Dio ha operato anche fuori dai tradizionali schemi. Come può ad esempio una donna e una madre diventare a un certo punto monaca di clausura e vivere un’esperienza mistica e cristiana talmente tanto straordinaria da lasciare un segno indelebile nella storia della Chiesa? Eppure questa è la storia di Santa Rita, invocata come santa delle cause impossibili forse proprio per quell’impossibilità di cui sembra fatta la sua storia personale. Chi può mettere un limite a Dio? Giovanni? Noi? Ha ragione Gesù, non si può essere gelosi del bene, ma solo felici ovunque esso si manifesti.

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21 maggio 2024

 
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